di Francesco Carlà

Yahoo! o di come ti metto nel sacco i Market Makers

dell' 8/12/1999
di Francesco Carlà

Il 30 novembre, dopo la chiusura del Nasdaq, la voce si è sparsa in un attimo, a Wall Street e nel mondo: Yahoo! (nasdaq-yhoo) sarà la seconda vera Net Stock ad essere ammessa nel club più esclusivo: l'indice S&P 500. L'altro Net Pure Play già ammesso è AOL. Adesso sono in due.

Già e allora? E allora da quel giorno Yahoo è passato da 212 dollari a 346, con un massimo a 353. Cioè più sessantatre per cento in sei giorni borsistici, six trading days come dicono a Wall Street. Oggi vale sul mercato 100 miliardi di dollari, duecento miliardi di lirette nostrane. Un ultimo numero: ieri ha mosso 63 milioni di pezzi, per un controvalore di circa 20 miliardi in dollari, 40 mila miliardi in lire. Cioè Yahoo! da solo ha fatto girare più denaro di Piazza Affari in otto sedute di borsa. Stupefacente.

Perché tutto questo?

E' quello che succede quando la Net-Finanza colpisce gli equilibri della Finanza sulla terraferma. Istruttivo.

Dovete sapere che l'S&P 500 è un indice a capitalizzazione. Più grande il capitale di una società, più importante la sua partecipazione all'indice. Perciò Yahoo! sta giocando al gatto e topo con i Market Makers e i Money Managers (i grandi operatori finanziari che controllano o controllavano Wall Street): come? Semplice: più Yahoo! sale per via dell'inserimento nell'indice S&P 500, più i gestori dei giganteschi fondi americani devono comprare Yahoo! per equilibrare i loro portafogli. E vendono per esempio Microsoft o General Electric, altri due membri del club S&P.

Qualcuno di voi ci vede una bolla qui? Io sì.

Intanto PTVL ha sfondato quota 260 per cento di crescita in nemmeno sessanta giorni di borsa. Più settanta per cento negli ultimi dieci giorni di trading. Non si contano le vostre emails in cui mi ringraziate per aver visto in tempo questo winner. Mi fa piacere, ma ricordate sempre i miei 15 comandamenti e la NECESSITA' assoluta di imparare a fare le vostre ricerche da soli. Sempre.

Freemarkets (fmkt-nasdaq) sta per arrivare alla quotazione. 15 dollari, non sono molti per il re delle aste B2B. FMKT ha inventato una piattaforma tecnologica già usata da General Motors e altri 100 clienti, La società di Pittsburgh ha intermediato solo negli ultimi mesi transazioni del valore di 3000 miliardi. Geniale.

Intanto un altro segnale di freddo in arrivo si è aggiunto sul mio Radar. Il Nasdaq continua ad andare in controtendenza rispetto al Dow. E a stracciarlo in quanto a volume di scambi. Questo succede per via degli individui, dieci milioni e più, che comprano azioni on line su Internet.

Velocissimi a comprare, tutti insieme, gli stessi Net Stocks. Molto, molto più lenti a vendere.

A differenza dei Market Makers.






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