di Francesco Carlà

La finanza barbara vi cerca

del 26/04/2010
di Francesco Carlà
Ho ricevuto molte email in questi
giorni a proposito della vicenda
dell'incriminazione di Goldman Sachs,
e dei suoi dirigenti da parte della SEC,
per via dei famigerati prodotti finanziari derivati.

La considero una cosa abbastanza positiva.

Puo' essere la conferma che l'amministrazione
Obama potrebbe aver voglia di fare
chiarezza sulla questione 'finanza barbara'.

Sempre che tutto non si concluda con
la condanna di un semplice capro espiatorio,
una sconosciuta o quasi vice presidente.
In America ogni grande corporation ha
dozzine di vice presidenti che spesso non
contano in realta' granche'.


La domanda che mi fate a f.carla@finanzaworld.it
e' piu' o meno sempre la stessa:

"Com'e' possibile immaginare che,
dopo i disastri di questi ultimi
anni, culminati con lo tsunami finanziario
dell'autunno 2008, non si sia ancora
trovato il modo di mettere la museruola
alla finanza barbara e ai suoi uomini?"

Potrei rispondervi: quanto tempo c'e'
voluto (e quanti sforzi) per mettere
davanti alle sue responsabilita' altri
potenti in altri tempi e su altre questioni?

Ve lo dico io: molto.

Usate i potenti che vi pare e vi accorgerete
che, inevitabilmente, metterli con le
spalle al muro non e' mai ne' facile ne' veloce.

La finanza barbara non fa certo eccezione.

Non stiamo parlando solo di un gruppetto di
furfanti alla Madoff che agiscono per
fregare dei soldi ad investitori grandi e medi.

Stiamo parlando anche di una lobby potentissima
che si serve di ingegneri finanziari per
immaginare e distribuire prodotti sempre
piu' sofisticati e sempre piu' lucrosi.

Per loro, naturalmente.

Ma dove c'e' un lucro di qualcuno (pochi)
c'e' sempre una perdita di qualcun altro (molti).

E questi "molti" possono pagare come individui
(e si chiamano investitori non intelligenti),
oppure come cittadini e collettivita' (e allora
si chiamano Grecia, comuni italiani etc etc).


C'e' modo per non essere tra questi "molti"
che pagano per tutti? Certo che c'e' e i
Fwiani lo sanno bene da quasi 11 anni.

Basta farsi tatuare nel cervello i miei
5 principi della Finanza Democratica e
diffonderli tra le persone che amate:

1 Nessuno sa, e puo’, curare il nostro denaro meglio di noi;

2 Imparare ad investire e’ molto semplice e non serve
essere laureati in economia e scienze finanziarie.
Basta essere correttamente informati da chi e’
Strutturalmente Indipendente e non deve vendervi
nessun tipo di prodotti finanziari. Basta saper
fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni,
divisioni, percentuali, e medie;

3 Grazie ad Internet, e’ facile e costa molto poco
investire da soli e senza intermediari. E’ sufficiente
aprire un conto bancario on line e le commissioni
sono basse e alla portata di tutti gli investitori.

4 Investite solo in quello che capite e conoscete.

5 Non fidatevi di nessuno che vi proponga cose
in contrasto con i punti 1, 2, 3 e 4.


O preferite attendere i risarcimenti???

Un caro saluto,
Vs. Francesco Carla'


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