di Francesco Carlà

Valutare un business

del 10/10/2011
di Francesco Carlà
Mi capita sovente di ricevere mail da
investitori improvvisati, rimasti
scottati da investimenti andati male.

Mi chiedono consigli su come poter
recuperare, almeno in parte, i sudati
risparmi.

Purtroppo il più delle volte non c'è
molto da fare: i buoi sono scappati
e sono ormai molto lontani dal recinto.

E quasi sempre questo è successo
a causa di una errata valutazione dei
business sui quali hanno investito.

Per questo motivo ho pensato che potesse
essere utile rispolverare una vecchia
edizione di Affari Nostri, nella quale
spiego, in poche e semplici righe,
l'importanza cruciale di un'accurata
valutazione dei business sui quali
si intende investire.

Credo sia utile rileggerla in questo momento
di turbolenze cruciale per chi comincia ad
investire
e puo' fare ottimi affari.

Da qualche tempo abbiamo lanciato due nuovi
Premium che vi svelano i meccanismi
di selezione che precedono l'ingresso
dei titoli nei portafogli dei nostri Premium ,
portandovi nel retrobottega della
mia officina di analisi e valutazione.

Naturalmente sto parlando delle mie Watchlist,
Italia e America, i Premium che vi offrono
la possibilita' esclusiva di 'spiare'
le societa' e i business che piu' mi
interessano in questo preciso momento,
e seguirne (o perfino condividerne)
l'analisi con il Frullatore.

Buona lettura.


"Sono sempre alla ricerca della semplicita'.

Nella mia esperienza di investitore e studioso
della finanza e degli investimenti, ho visto funzionare
sempre e solo le strategie semplici e indipendenti.

Quelle di Graham, quelle di Buffett e di Lynch.

Hitchcock amava la semplicita'. Se non era in grado
di scrivere la trama (il plot) di un suo film su una
scatoletta di fiammiferi, o sul retro di un biglietto
da visita, quel film non lo faceva per niente.

Semplice e' il contrario di banale.

Provate a riassumere 'La finestra sul cortile' oppure
'Gli uccelli' e vi accorgerete che, per una volta,
il maestro del brivido, non scherzava.

Per questo i suoi film non passano mai di moda.

Oggi provero' a raccontarvi come dovreste valutare
una societa' prima di investire, cercando di farlo
nel modo piu' semplice che io sia riuscito ad
immaginare. Non fate caso ai dettagli poco 'business',
me ne scuso in anticipo: quello che conta e' la morale.

Comincio subito.

Ci sono due amici che abitano nello stesso quartiere.
Uno di questi amici, Mario, e' intraprendente e ha messo
su un business molto semplice: compra birra in
un supermarket che fa forti sconti, e la rivende
dovunque si raduni gente

Compra bottiglie a 50 centesimi e le rivende a 2 euro.

Siccome e' molto bravo nel suo mestiere, riesce
a convincere un sacco di gente a comprarle.

E i risultati sono davvero buoni: in un anno ha
venduto 20.000 bottiglie di birra, 100 al giorno
per duecento giorni di lavoro.

Ha speso 10.000 euro per la birra e ne ha incassati
40.000 dalla rivendita. Profitto netto: 30.000 euro.

Mica male. Solo che si e' stancato parecchio.

E qui entra in scena l'altro amico, Giorgio.
Dopo aver osservato il business del suo compagno
per dodici mesi, gli e' venuta una mezza idea di
comprarne la meta'.

Anche per aiutarlo.

Quanto dovrebbe pagare il business della birra
secondo voi? Che poi e' come dire: quanto vale
la societa' e quanto valgono le sue azioni?

Riassunto:

Sappiamo che, nel primo anno, Mario ha venduto
100 bottiglie al giorno di media, per un totale
di 20.000, in 200 giorni di lavoro.

Sappiamo che gli costavano 50 centesimi l'una
e che le rivendeva a 2 euro, con un profitto netto di
un euro e cinquanta cad. e di 30.000 euro in un anno.

Dal passato prossimo passiamo al condizionale.

In cinque anni Mario potrebbe vendere, quindi,
100.000 bottiglie di birra con un profitto
netto di 150.000 euro. Mica bruscolini.

Giorgio farebbe bene quindi a pagare il 50% del
business della birra 75.000 euro?

Non scordatevi del condizionale.

E se Mario si ammala? E se la birra passa di moda?
E se arrivano concorrenti agguerriti? E se i
supermercati aumentano i prezzi della birra?

Se, se, se, se ... Ogni 'se' vale qualcosa.

Ogni 'se' porta a casa uno sconto. Ogni 'se'
deve farvi pensare e trovare una risposta in
denaro. Ogni 'se' abbassa la valutazione.

Morale della storiella:

Se non avete tutti gli elementi per valutare
un business, allora NON avete tutti gli elementi
per valutare il prezzo di un'azione di una societa'.

Non potete dire se e' cara o a buon mercato.

E quando, finalmente, questi elementi li avrete,
fatevi le domande giuste e scontate tutti i 'se'
e i 'ma' che vi vengono in mente.

Solo allora potrete dire qual e' il prezzo giusto."


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carla'


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