di Francesco Carlà

Apple e la rivoluzione dell'iWatch

del 18/02/2013
di Francesco Carlà
Apple torna a crescere o crolla?

La cura dimagrante che ha portato la Mela
da 705 dollari per azione a 435 sembra
stabilizzata. A Wall Street adesso vale circa
470 dollari per una valutazione di mercato
attorno ai 440 miliardi di dollari,
328 miliardi di euro. Il 20% del Pil italiano.

Prossima fermata la trimestrale del 22 aprile,
c'e' tempo per nuovi annunci e indiscrezioni.

A parte il modello economico di iPhone di
cui si parla da tempo, ha destato molta
curiosita' la voce di un iWatch, l'orologio
del futuro su cui si e' esercitato il fumetto
con Dick Tracy e il cinema con 007.

I siti web e i blog si sono riempiti come
d'uso di prototipi piu' o meno realistici:
vetri curvati, sistema operativo dell'
iPhone, l'assistente vocale Siri, Passbook
per i pagamenti elettronici e chi piu' ne
ha piu' ne metta.

Qualcuno si e' spinto ad immaginare che
iWatch possa sostituire iPhone in dieci anni.

Cose serie oppure entusiasmi che la Apple
ha sempre saputo suscitare nella sua storia,
magari stavolta, senza Jobs, irrealistici?

Per dare una risposta mi e' venuta un'idea:
sono andato a cercarmi la piu' grande azienda
di orologi del mondo, The Swatch group: 19 marchi
quasi tutti storici e famosi, 28000 dipendenti
in 50 paesi nel mondo.

Il gruppo svizzero (ultimo bilancio, 2011) fattura
7,143 miliardi di franchi, 5,797 miliardi
di euro, in crescita dell'11% rispetto al 2010.

I profitti netti ammontano a 1,276 miliardi
di franchi svizzeri, 1,035 miliardi di euro,
in aumento del 18,9% rispetto ad un anno prima.

Questi numeri servono a dire due cose che
riguardano molto da vicino Apple e il suo iWatch.

La prima: e' certo che Apple possa dare seri
pensieri a Swatch group e a tutti gli altri
produttori di orologi nel mondo, specie hi-tech.

Ma e' altrettanto sicuro che stiamo parlando
di pochi miliardi a regime. La Mela fattura
165 miliardi di dollari, per darvi un'idea
delle dimensioni.

La seconda: i margini di guadagno nel settore
orologi sono buoni, ma non super.
Apple e' abituata a profitti netti
oltre il 20%.

In sintesi: l'iWatch non puo', da solo, ridare
lo smalto perduto all'azienda californiana.

A meno che ad Apple non riesca un'altra volta
una rivoluzione: non piu' un orologio al polso,
ma qualcosa di completamente diverso ed inevitabile.

Un prodotto/ che affascini tutti e
crei un mercato completamente nuovo, com'e'
successo con iPod, iPhone e iPad.

Allora anche Wall Street prendera' nota.

Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carla'


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