di Francesco Carlà

Sono sottovalutati gli immobili oggi?

del 13/05/2013
di Francesco Carlà
Non e' un mistero che anche in Italia
ci sia stata una bolla immobiliare.
I prezzi erano quasi raddoppiati
all'arrivo dell'euro, e la voglia delle
banche di concedere mutui aveva fatto il resto.

Gia' dal 2007/2008 si capiva molto bene
che i prezzi fossero gonfiati. Forse ricorderete
i miei reiterati appelli alla calma e i
discorsi sulla convenienza degli affitti.

La chiamavo la Bolla Mattonata:
https://www.finanzaworld.it/content/read/11540/11540/si-poteva-prevedere-in-tempo-la-bolla-mattonata


Ma qual e' la situazione oggi? Dopo i cali
degli ultimi anni gli immobili sono diventati
convenienti? E' di nuovo il momento di comprare?

Le questioni da tenere presente sono
almeno un paio: volete comprare un
immobile per andarci ad abitare o pensate di
acquistare per fare un investimento?

Se sognate una casa tutta vostra il
momento non e' affatto male: prezzi
in calo insieme alle compravendite,
pochi acquirenti e mercato del compratore.

Nel senso che si possono ottenere buoni sconti
specialmente se avete pronto il contante.


Se invece siete investitori vi do' una delusione:
il mattone non ha mai avuto i fondamentali per essere
considerato un vero investimento, se si escludono
appartamenti e soprattutto immobili commerciali,
piazzati nelle zone giuste di alcune citta' italiane.

Zone che si stanno assottigliando
visto l'impatto che anche nel nostro Paese
stanno avendo i centri commerciali.

Solo questo genere speciale di immobili hanno goduto
di una forte rivalutazione e, contemporaneamente,
di una rendita continua e importante sul
capitale investito.

Ed  e’ questo che fa la differenza.

Vi faccio un esempio reale. Un piccolo negozio
situato nella via dello shopping di una
piccola citta' molto di moda (Lecce) e'
in vendita per 350.000 euro circa.

Si affitta a 2000 euro al mese che sono
24.000 euro lordi all'anno. Togliete le
tasse sul reddito, l'Imu ed altre spese
fisse e variabili e immaginate che
possa anche restare sfitto il 10% del tempo.

E sono stranamente ottimista giusto perche'
la via e' di quelle sul serio buone.

Fatti i conti scoprirete che il negozio rende
piu' o meno il 3% netto all'anno sul capitale investito.

Non e' molto se non salta fuori anche un
po' di rivalutazione. Improbabile almeno
per i prossimi 10 anni.

Mettete a confronto quell'interesse con l'11%
annuale medio che stanno rendendo i titoli
presenti in "In Borsa con Carla' " e guardate un
po' la differenza: nel primo caso i vostri soldi
diventano, in 10 anni, 470.370 euro.

Nel secondo, quello di IBCC: 993.797. Piu' del doppio.

Ma secondo me non e' tutto. C'e' il fattore 'tempo e rogne'.
Nel caso del negozietto dovete perdere un mucchio
di tempo per 'dialogare' con i vari affittuari che si
succederanno nel decennio. E a volte il dialogo diventera'
movimentato e magari finira' in tribunale.

La crisi sta mettendo nei guai un mucchio di negozianti
e anche questo non e' un mistero.

Invece i titoli azionari di IBCC sono del tipo che piace a noi
Fwiani: solidi, poco volatili, globali, capaci di crescere
regolarmente e di pagare dividendi corposi, sostenibili
e a loro volta continuamente aggiornati verso l'alto.

E niente perdite di tempo come sanno bene gli
abbonati ai nostri Premium: al massimo un'
ora al mese davanti ad uno schermo.

Garantisco io.

Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carla'


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