di Francesco Carlà

Fugger: il creatore di re

del 21/03/2016
di Francesco Carlà
Ho ricevuto molte lettere per l'Affari nostri che parlava
di un libro a proposito di Adam Smith e di quanto puo'
essere ancora utile a noi e all'Italia.

Se solo riuscissimo a mettere insieme
un movimento politico che ne riprenda le idee,
o almeno a farle filtrare un po' in uno di
quelli che già esistono ...

https://www.finanzaworld.it/content/read/16262/adam-smith-pu-cambiarvi-la-vita

Così mi è venuta voglia di parlarvi di
un altro libro che sto finendo di leggere
in questi giorni:

"Il creatore di re", la biografia del finanziere
Jacob Fugger, un banchiere vissuto solo 66 anni,
ma capace in quei pochi decenni di diventare
l'uomo più ricco di tutti i tempi, ritratto perfino
da Durer, più ricco (attualizzando i soldi) di Buffett
o di Gates, e perfino di Rockfeller.

http://www.baldinicastoldi.it/libri/il-creatore-di-re

La vita e l'attività di Fugger (tra il 1473 e il
1525 anno della sua morte) lasciano a volte senza
parole: il figlio di un tessitore di Augusta (Germania)
a 14 anni comincia facendo il commerciante e una quindicina
di anni dopo già lo troviamo a finanziare papi e sovrani.

https://it.wikipedia.org/wiki/Jacob_Fugger

Ho fatto un po' di calcoli per attualizzare
la sua fortuna: attorno ai sessant'anni aveva
ammassato una ricchezza complessiva superiore
ai 300 miliardi di euro. Una cosa come 5 Buffett
messi assieme, o giù di lì.

Come? Con un modernissimo conglomerato dedito al
tessile (curioso che anche Warren sia partito
proprio con questo settore ...), commercio,
industria mineraria, siderurgia e affari finanziari.

Le sue aziende davano lavoro a regioni intere,
dentro e fuori la Germania. I suoi soldi portavano
sul trono (o giù dal medesimo) re ed imperatori.


Si capiscono tre cose (forse anche quattro) seguendo
la vita e le gesta di Fugger:

La prima: certe regole del denaro e dell'impresa
non cambiano proprio mai. Anche Jacob era un
Maratoneta dell'investimento, non certo un trader.
Applicava regole di analisi e gestione che spesso
ho usato anche io nelle mie scelte di questi 16 anni
a Finanza World.

La seconda: una lettera che scrisse all'imperatore
Massimiliano d'Austria è una sintesi perfetta di idee
economiche liberali, 300 anni prima di Hume e Smith:

"Imprese come la mia fanno del bene ad ogni
livello della società, producono lavoro e
ricchezza per tutti. Gli affari (l'economia)
possono diffondere la loro magia solo se il
Governo li lascia in pace."

Vi ricorda qualcosa?

Considerate anche il rischio che correva un privato
cittadino, sebbene ricco e pieno di amicizie, a rivolgersi
in modo franco e diretto ad un regnante così potente ...


La terza: la Reputazione è tutto. "Il bisogno di
essere credibili tiene sotto controllo certe spinte
naturali a mentire, corrompere e rubare". Per questo
a Finanza World stiamo così attenti a come si
comportano i manager delle aziende che vogliamo
avere nei nostri portafogli Premium.

Poi c'è la quarta: il desiderio di restituire
parte della propria ricchezza agli altri: Fugger,
anche sull'esempio dei Medici di Firenze e di
altri mecenati, finanziò l'arte e fece costruire
la Fuggerei di Augusta, il complesso di case popolari
più antico del mondo.

Lungi da me pensare che Jacob Fugger fosse uno
stinco di santo. Ma vivere per circa 300 pagine
insieme a lui è affascinante ed istruttivo per tutti.

Alla fine si capisce molto bene una cosa in particolare:

Se un Paese desidera che uomini straordinari (mi vengono in
mente Capriotti di Esselunga o Michele Ferrero, per esempio)
non stiano a chiedersi "chi me lo fa fare", allora non c'è che
da seguire la semplicissima ricetta di questo ricchissimo
banchiere germanico: non rendetegli la vita troppo difficile.

E cominciate presto ad investire: il tempo è il miglior
amico dell'Investitore Intelligente.

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Un caro saluto,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it




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