I lavori da fare
del 31/05/2016
di Francesco Carlà
di Francesco Carlà
I laureandi italiani non cercano un lavoro qualunque
a leggere i risultati di una ricerca dell’Ipsos
e del Cnel, il Consiglio nazionale
per l’economia e il lavoro.
Vogliono guadagnare oltre 1700 euro al mese
come primissima busta paga (succede al 43% dei
lavoratori europei) e nello stesso tempo desiderano
un orario ridotto, posto sicuro e possibilita'
di carriera.
Il 66% vuole andare a lavorare all'estero,
soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra. Solo
il 4% ci andra' sul serio finiti gli studi.
Infine: non vogliono sentire parlare di fabbrica
e di fatica.
Vaneggiano oppure si puo' loro consigliare qualcosa?
C'e' una strategia d'investimento
nota come "contrarian". Consiste
nel fare esattamente il contrario
di quello che fanno tutti gli altri
in un certo momento.
Tutti comprano i Bot? Allora e' il
momento delle azioni. Vanno di moda
le case e gli immobili? Buttarsi
sulle obbligazioni corporate.
I titoli tecnologici sono sulle
prime pagine? Comprate trattori e
commodities agricole.
E' una strategia che spesso funziona.
Quindi puo' essere applicata anche
alla ricerca di una buona occupazione.
Si scopre che nella classifica dei lavori che
i laureati italiani non vorrebbero mai fare,
in cima ci sono l’operaio e il muratore.
A seguire il meccanico, il parrucchiere,
l’estetista, l'addetto al fast food, il militare
e l'operatore ecologico.
Seguono da presso il dentista e l'idraulico.
Non e' un caso se sono proprio questi i lavori
piu' inseguiti dal mercato e probabilmente
lo saranno anche nei prossimi anni.
Inseguiti e ben pagati.
E la richiesta e' forte anche qui in Italia,
quindi non serve nemmeno andare troppo lontano,
con relativo risparmio di spese e delusioni.
Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it
a leggere i risultati di una ricerca dell’Ipsos
e del Cnel, il Consiglio nazionale
per l’economia e il lavoro.
Vogliono guadagnare oltre 1700 euro al mese
come primissima busta paga (succede al 43% dei
lavoratori europei) e nello stesso tempo desiderano
un orario ridotto, posto sicuro e possibilita'
di carriera.
Il 66% vuole andare a lavorare all'estero,
soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra. Solo
il 4% ci andra' sul serio finiti gli studi.
Infine: non vogliono sentire parlare di fabbrica
e di fatica.
Vaneggiano oppure si puo' loro consigliare qualcosa?
C'e' una strategia d'investimento
nota come "contrarian". Consiste
nel fare esattamente il contrario
di quello che fanno tutti gli altri
in un certo momento.
Tutti comprano i Bot? Allora e' il
momento delle azioni. Vanno di moda
le case e gli immobili? Buttarsi
sulle obbligazioni corporate.
I titoli tecnologici sono sulle
prime pagine? Comprate trattori e
commodities agricole.
E' una strategia che spesso funziona.
Quindi puo' essere applicata anche
alla ricerca di una buona occupazione.
Si scopre che nella classifica dei lavori che
i laureati italiani non vorrebbero mai fare,
in cima ci sono l’operaio e il muratore.
A seguire il meccanico, il parrucchiere,
l’estetista, l'addetto al fast food, il militare
e l'operatore ecologico.
Seguono da presso il dentista e l'idraulico.
Non e' un caso se sono proprio questi i lavori
piu' inseguiti dal mercato e probabilmente
lo saranno anche nei prossimi anni.
Inseguiti e ben pagati.
E la richiesta e' forte anche qui in Italia,
quindi non serve nemmeno andare troppo lontano,
con relativo risparmio di spese e delusioni.
Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it
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