di Francesco Carlà

I migliori libri per imparare ad Investire (Prima parte)

del 21/08/2017
di Francesco Carlà
Mi sono accorto che una delle domande
più frequenti a f.carla@finanzaworld.it
in questi anni di FinanzaWorld è stata:

"Quali sono i migliori libri per Investire Intelligente?"

Vi dirò subito una cosa: non esiste un
libro perfetto, nemmeno in questo campo.

Ma in tanti libri ci sono idee fondamentali,
intuizioni che devono essere raccolte
e messe assieme, pazientemente, per creare
una solida cultura su come investire bene.

Bene, userò proprio questo criterio. Vi racconterò
le idee decisive che ho trovato in ognuno
dei miei libri preferiti e che, in un modo
o nell'altro, insegnano ad Investire Intelligente.

-The Intelligent Investor
Comincio subito con il padre di tutti
i libri d'investimento: The Intelligent
Investor di Ben Graham (prima edizione 1949),
il maestro di Warren Buffett e di altri
investitori attivi dopo la Seconda guerra mondiale.

Le idee chiave di questo libro sono tre:
due giuste e una sbagliata.

Le due giuste sono rivoluzionarie e decisive:

Quelle giuste:
1 Pensate sempre ad un titolo considerando
  il business che rappresenta e mai pensando
  ai suoi movimenti sul Mercato (Mr. Market).
  Mr. Market è solo il luogo tecnico dove
  i titoli vengono scambiati, non l'arbitro
  reale del valore di un business. Anzi: Mr.
  Market è un pazzo bipolare un po' euforico
  e un po' depresso. Senza una ragione evidente;

2 "Price is what you pay, Value is what you get",
  il prezzo di un bene d'investimento è quello
  che paghi, il valore è quello che ottieni.
  Quindi saper valutare bene è la chiave dell'
  investimento intelligente. Quello che a Finanza
  World facciamo con il mio sistema di screening
  ed analisi unanimemente battezzato "Frullatore";

Quella sbagliata:
3 "Buy only with a margin of safety", investi
  solo comprando un titolo/business che abbia un prezzo
  scontato rispetto al valore del suo patrimonio.
  Il risultato di questa indicazione è molto
  pericoloso: si finisce quasi sempre per investire
  in companies di secondo/terzo livello.

  E' stato proprio Charlie Munger, il famoso socio
  di Buffett, uno di quelli che lo hanno capito
  piuttosto presto : "Buy a good company at a fair
  price", compra un buon business ad un prezzo corretto.

  Questa è l'idea giusta.

Graham ha molti meriti nella storia dell'
investimento. I suoi libri (un altro importante
è Security Analysis scritto con Dodd nel 1934)
sono pieni di umorismo e intelligenza; si sente
la sua preparazione completa, la sua curiosità
intellettuale.

E' stato il primo a capire che i migliori
Investitori non sono matematici, ma filosofi veri,
uomini con una cultura profonda, appassionata e una
curiosità insaziabile per la vita e il mondo.

Learning machines, macchine (umane) per apprendere.

Talete lo aveva già dimostrato ai greci antichi
con la famosa vicenda dei frantoi di Mileto.
http://it.wikipedia.org/wiki/Aneddoto_dei_frantoi_di_Talete


-Common stocks and uncommon profits
Non e' un caso se proprio sulla terza idea,
quella sbagliata, di Graham e di The Intelligent
Investor, poggia l'idea giusta di un altro
libro fondamentale per imparare ad investire bene.

"Common stocks and uncommon profits", pubblicato
nel 1958 da Philip Fisher, ha un gran bel titolo:
"Azioni ordinarie, profitti straordinari" potrei
tradurlo, visto che non esiste, come per The Intelligent
Investor e per la quasi totalità dei libri che contano
per l'investimento intelligente, la versione italiana.

Conferma dello stato di arretratezza nostrano
e stimolo a leggerli in lingua originale, quindi
direttamente dal pensiero dell'autore.

A parte il titolo, le idee giuste che potete
raccogliere da questo libro sono almeno tre:

1 Se i manager non sono onesti (e bravi) non investite;
2 Non diversificate poco, ma nemmeno troppo;
3 Non fissatevi sulle trimestrali e sul breve termine.

Ultima cosa: mai seguire la massa negli investimenti.

Fisher è vissuto quasi un secolo (1907-2004) e
il suo libro e' continuamente ristampato da più
di 50 anni senza interruzione. Non ha l'
umorismo di Graham, ma per certi versi contiene
indicazioni pratiche forse ancora più utili.

Continuo la prossima settimana con la seconda parte.


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it


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