di Francesco Carlà

Investire senza sorprese (brutte sorprese)

del 9/04/2018
di Francesco Carlà
Torno su un argomento che non dovrebbe mai passare di moda.

Patricia Cornwell, la famosa scrittrice americana di romanzi gialli, ha denunciato i manager che si "occupavano" dei suoi molti soldi.

Li accusa di averla impoverita facendo cose diverse da quelle concordate.

Ha perso un mucchio di soldi e li rivorrebbe indietro. Per ora la giustizia americana ha confermato che le devono 51 milioni di dollari e forse di più.


Ma cos'ha sbagliato Patricia Cornwell?
Come bisogna comportarsi nella gestione dei risparmi e degli investimenti?

La signora Cornwell, nonostante la sua esperienza almeno letteraria in questioni criminali, è clamorosamente venuta meno al principio numero uno del buon investitore:

"Nessuno può, curare il nostro denaro meglio di noi."

Errore grave fatto in passato da molte persone famose e facoltose incappate nei tanti Maddoff di questo mondo.

Mi vengono in mente Roberto Baggio che ci rimise miliardi (in lire) nel 1996 con una falsa miniera di marmo in Perù;
oppure Rizzitelli finito nella rete di Lande, soprannominato il Maddoff dei Parioli.

O magari Buffon che si è fatto convincere a comprare una marea di azioni Zucchi, rimettendoci quasi 20 milioni di euro ...

E la lista è lunghissima e potrebbe continuare per molte pagine.


Ma è un errore che fanno spesso anche i normali risparmiatori piccoli e medi che pensano di non avere testa e tempo, competenze e capacità, per occuparsi personalmente dei propri investimenti, questioni quelle finanziarie che trovano troppo difficili e intricate.

Come dire che, visto che il corpo umano è molto complesso mettiamo completamente la nostra salute in mano agli specialisti senza occuparcene personalmente.

Oppure: visto che le leggi sono tante e complicate, lasciamo fare tutto ad avvocati e commercialisti quando si tratta dei nostri diritti, libertà ed affari.

Esiste un atteggiamento corretto?

Certo. E si basa su pochissime regole che andrebbero sempre comprese (sono semplicissime direi) e rispettate con diligenza e continuità.

Dal 1999 li chiamiamo "I 5 principi della Finanza democratica":

1 Nessuno può curare il nostro denaro meglio di noi;

2 Imparare ad investire è molto semplice e non serve essere laureati in economia e scienze finanziarie.
Basta essere correttamente informati da chi è Strutturalmente Indipendente* e non deve vendervi nessun tipo di prodotti finanziari. Basta saper fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, percentuali, e medie;

3 Grazie ad Internet, è facile e costa molto poco investire da soli e senza intermediari. E' sufficiente aprire un conto bancario on line e le commissioni sono basse e alla portata di tutti gli investitori.

4 Investite solo in quello che capite e conoscete.

5 Non fidatevi di nessuno che vi proponga cose in contrasto con i punti 1, 2, 3 e 4.

(*) Strutturalmente Indipendente è SOLO chi guadagna se guadagnate voi. Non chi guadagna anche quando voi perdete.

Se non desiderate fare la fine di Cornwell, Baggio e Buffon vi prego di non trascurarle mai.

Del resto sono anche un Pilastro solidissimo dei nostri Investimenti Premium. Ed una delle ragioni principali per cui stiamo facendo i risultati che conoscete.

E non da un mese o un anno. Ma quasi 20 anni.


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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