di Francesco Carlà

Il nemico interiore dell'Investitore (parte prima)

del 14/05/2018
di Francesco Carlà
Torno sul tema della psicologia degli investitori perchè più investo (ormai sono più di 30 anni che lo faccio) e più mi rendo conto che si tratta di una questione davvero decisiva.

Conosco pochissimi investitori che non debbano, prima o poi, farci i conti. Anche quando credono di essere ormai immunizzati.

Quello che segue è un piccolo saggio su come controllare le paure che divampano, e a volte prendono fuoco, e possono impedirci di portare a termine il nostro lavoro di Investitori Intelligenti.

La nostra Maratona dell'investimento.

Ve lo propongo in due parti. Buona lettura a tutti.


La psicologia è prima di tutto inevitabile.

Nel senso che tutti noi, in tutte le nostre attività e in tutti i nostri comportamenti, ci portiamo inevitabilmente dietro il nostro carattere e le nostre emozioni.

Anche negli investimenti.

Negli investimenti azionari poi, la psicologia è particolarmente importante proprio per la natura e la struttura delle Borse e per il modo in cui funzionano questi investimenti.

Adesso vedremo insieme perchè.

I titoli azionari, pur essendo, a medio e lungo termine, gli investimenti che storicamente hanno reso di più, a breve termine possono fluttuare in modo tale da rendere la vita difficile a molti investitori che non conoscano se stessi psicologicamente e che non capiscano il perchè di queste fluttuazioni.

Quando parlo di fluttuazioni voglio dire che un portafoglio azionario, e a maggior ragione un singolo titolo, può crescere (o calare) anche del 50% in un tempo breve. E magari restare così a lungo.

E se non si è in grado di controllare i propri comportamenti (in tanti modi) si può facilmente entrare in crisi. E fare la cosa sbagliata.


Le fluttuazioni ci sono per almeno due motivi principali:

1 Perchè ai mercati azionari partecipano tre generi di operatori con finalità diverse e con diversi metodi e tempi di attività: i traders che operano spesso a breve e brevissimo termine, provocando bruschi movimenti dei prezzi delle azioni; le istituzioni cioè fondi, banche e assicurazioni che hanno interessi vari a muovere spesso i mercati; il pubblico privato anche detto retail che fa muovere il mercato soprattutto perchè si comporta in modo a volte impulsivo e irrazionale.

E poi il secondo motivo:

2 Perchè le società e quindi le azioni che le rappresentano, hanno una vita economica e finanziaria che è fatta, come per le persone, di alti e bassi.

La psicologia dell'investitore azionario deve essere preparata ad accettare la natura di queste fluttuazioni e dei movimenti a breve delle azioni, e costruirsi una maturità comportamentale che eviti le reazioni impulsive ed emotive.

Nel prossimo numero di Affari nostri, fra sette giorni esatti, concluderò questo discorso sul nemico interiore dell'investitore, parlandovi di problemi molto sentiti e pericolosi, come la vendita causa panico e l'acquisto impulsivo.


Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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