di Francesco Carlà

Come valutare un business

del 16/09/2019
di Francesco Carlà

Sono sempre alla ricerca della semplicità.

Nella mia esperienza di investitore e studioso della finanza e degli investimenti, ho visto funzionare sempre e solo le strategie semplici e indipendenti.

Quelle di Graham, quelle di Buffett e di Lynch.

Hitchcock amava la semplicità. Se non era in grado di scrivere la trama (il plot) di un suo film su una scatoletta di fiammiferi, o sul retro di un biglietto da visita, quel film non lo faceva per niente.

Semplice è il contrario di banale.

Provate a riassumere 'La finestra sul cortile' oppure 'Gli uccelli' e vi accorgerete che, per una volta, il maestro del brivido, non scherzava.

Per questo i suoi film non passano mai di moda.

Oggi proverò a raccontarvi come dovreste valutare una società prima di investire, cercando di farlo nel modo più semplice che io sia riuscito ad immaginare. Non fate caso ai dettagli poco 'business', me ne scuso in anticipo: quello che conta è la morale.

Comincio subito.

Ci sono due amici che abitano nello stesso quartiere.
Uno di questi amici, Mario, è intraprendente e ha messo su un business molto semplice: compra birra in un supermarket che fa forti sconti, e la rivende dovunque si raduni gente

Compra bottiglie a 50 centesimi e le rivende a 2 euro.

Siccome è molto bravo nel suo mestiere, riesce a convincere un sacco di gente a comprarle.

E i risultati sono davvero buoni: in un anno ha venduto 20.000 bottiglie di birra, 100 al giorno per duecento giorni di lavoro.

Ha speso 10.000 euro per la birra e ne ha incassati 40.000 dalla rivendita. Profitto netto: 30.000 euro.

Mica male. Solo che si è stancato parecchio.

E qui entra in scena l'altro amico, Giorgio.
Dopo aver osservato il business del suo compagno per dodici mesi, gli è venuta una mezza idea di comprarne la meta'.

Anche per aiutarlo.

Quanto dovrebbe pagare il business della birra secondo voi? Che poi è come dire: quanto vale la societa' e quanto valgono le sue azioni?

Riassunto:

Sappiamo che, nel primo anno, Mario ha venduto 100 bottiglie al giorno di media, per un totale di 20.000, in 200 giorni di lavoro.

Sappiamo che gli costavano 50 centesimi l'una e che le rivendeva a 2 euro, con un profitto netto di un euro e cinquanta cad. e di 30.000 euro in un anno.

Dal passato prossimo passiamo al condizionale.

In cinque anni Mario potrebbe vendere, quindi, 100.000 bottiglie di birra con un profitto netto di 150.000 euro. Mica bruscolini.

Giorgio farebbe bene quindi a pagare il 50% del business della birra 75.000 euro?

Non scordatevi del condizionale.

E se Mario si ammala? E se la birra passa di moda?
E se arrivano concorrenti agguerriti? E se i supermercati aumentano i prezzi della birra?

Se, se, se, se ... Ogni 'se' vale qualcosa.

Ogni 'se' porta a casa uno sconto. Ogni 'se' deve farvi pensare e trovare una risposta in denaro. Ogni 'se' abbassa la valutazione.

Morale della storiella:

Se non avete tutti gli elementi per valutare un business, allora NON avete tutti gli elementi per valutare il prezzo di un'azione di una società.

Non potete dire se è cara o a buon mercato.

E quando, finalmente, questi elementi li avrete, fatevi le domande giuste e scontate tutti i 'se' e i 'ma' che vi vengono in mente.

Solo allora potrete dire qual è il prezzo giusto.

Ps. Quando avrete tutti questi elementi ricordatevi che potete sbagliare. Ecco a cosa serve il Metodo di FC.

Un caro saluto a tutti,

Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it

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