
Investire Value o investire Growth?
dell' 8/02/2021
di Francesco Carlà
di Francesco Carlà
Scrivevo questa newsletter un po' più di 10 anni fa. Il tema è semplice: esistono davvero due tipi d'investimento azionario: value e growth?
Sono sul serio così diversi?
La mia risposta, che state per leggere o rileggere proposta esattamente identica dopo tutto questo tempo, era (ed è) molto semplice: ho i miei forti dubbi. Buona lettura.
Traduzione letterale: valore e crescita.
Praticamente si tratta dei due grandi settori delle società quotate in Borsa: le prime 'garantirebbero' valore; le seconde 'assicurerebbero' crescita.
Ogni società dovrebbe essere value o growth.
Ma cosa vuol dire esattamente 'value'? Buffett vi darebbe una definizione di questo tipo: 'E' una società value, quell'azienda che è offerta a sconto, meglio se almeno del 25%, rispetto al reale valore dei suoi assets'.
E invece che definizione diamo per 'growth'?
'E' una societa' growth, quell'azienda per la quale si prevede una crescita dei profitti nei successivi 3/5 anni, del 10/20% all'anno'. Almeno.
E' una questione di gusti nell'investimento?
In teoria sì: le aziende value offrono meno rischi e meno premi, anche se allo sconto vanno aggiunti i dividendi che generosamente garantiscono.
Le growth puntano tutto sul rialzo del titolo.
Ma in questi anni abbiamo assistito ad un certo rimescolamento delle carte: che genere di azienda è una società come Cisco che ha perso nel biennio 2000/2002 quasi il 90% del suo prezzo? Oggi è ancora un'azienda growth o sta diventando una società value?
E il caso di Fiat negli ultimi 20 anni?
Il mio stile di investimento è un ibrido di quello value mixato con quello growth.
Mi piace investire in società che abbiano una valutazione a sconto rispetto al reale valore dei loro assets (tangibili e intangibili), ma allo stesso tempo lascino sperare in una forte crescita negli anni futuri.
L'ideologia non paga mai, nemmeno in Borsa.
Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carlà
f.carla@finanzaworld.it
Ci sono altre due rubriche settimanali di Francesco Carlà:
FC Consiglia: francescocarla.it/fcconsiglia
(Ogni 7 giorni un consiglio sul denaro, un libro e un articolo da non perdere, e una citazione divertente da un genio del passato)
Nonchè il suo Podcast in 30 Episodi e (quasi) 60 consigli (e 60 libri + 30 articoli inevitabili):
https://www.spreaker.com/show/finanzaworld-fc-consiglia
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Sono sul serio così diversi?
La mia risposta, che state per leggere o rileggere proposta esattamente identica dopo tutto questo tempo, era (ed è) molto semplice: ho i miei forti dubbi. Buona lettura.
Traduzione letterale: valore e crescita.
Praticamente si tratta dei due grandi settori delle società quotate in Borsa: le prime 'garantirebbero' valore; le seconde 'assicurerebbero' crescita.
Ogni società dovrebbe essere value o growth.
Ma cosa vuol dire esattamente 'value'? Buffett vi darebbe una definizione di questo tipo: 'E' una società value, quell'azienda che è offerta a sconto, meglio se almeno del 25%, rispetto al reale valore dei suoi assets'.
E invece che definizione diamo per 'growth'?
'E' una societa' growth, quell'azienda per la quale si prevede una crescita dei profitti nei successivi 3/5 anni, del 10/20% all'anno'. Almeno.
E' una questione di gusti nell'investimento?
In teoria sì: le aziende value offrono meno rischi e meno premi, anche se allo sconto vanno aggiunti i dividendi che generosamente garantiscono.
Le growth puntano tutto sul rialzo del titolo.
Ma in questi anni abbiamo assistito ad un certo rimescolamento delle carte: che genere di azienda è una società come Cisco che ha perso nel biennio 2000/2002 quasi il 90% del suo prezzo? Oggi è ancora un'azienda growth o sta diventando una società value?
E il caso di Fiat negli ultimi 20 anni?
Il mio stile di investimento è un ibrido di quello value mixato con quello growth.
Mi piace investire in società che abbiano una valutazione a sconto rispetto al reale valore dei loro assets (tangibili e intangibili), ma allo stesso tempo lascino sperare in una forte crescita negli anni futuri.
L'ideologia non paga mai, nemmeno in Borsa.
Un caro saluto a tutti,
Vs. Francesco Carlà
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