di Francesco Carlà

Spaghetti Portals

del 18/11/1999
di Francesco Carlà

Una flessuosa brunetta si avvicina al mio posto sull' Eurostar da Bologna a Milano. Ha in mano una scatola di cd-rom blu con una ranocchia santificata da un'aureola bianca. E' il cd-rom di Jumpy, il nuovo portal di Mediaset.

Jumpy, Libero, Tiscali, Clubnet, Kataweb, Virgilio: continuate voi. I portali della Rete made in Italy si scatenano.

Poi stanno arrivando quelli made in Torino, RCS, Corriere e Stampa. In totale centinaia di miliardi in investimenti, e tutti nei prossimi mesi. Ma cosa offrono? E a cosa mirano? Vediamo.

A vederli da fuori offrono tutti cose simili: cercare sulla rete, chiacchierare sulla rete, news, sport, economia. Poi magari moda, le squadre di calcio, il meteo, accesso gratis ad Internet. Mandare messaggi sms, cercapersone, elenco telefonico on line. Tutto quello che serve a tutti. A tutti le stesse cose. Fatale. E' la dura legge dei media di massa. Ma adesso una domanda: la legge dei mass media funziona su Internet?

No e sì. No se parto da un Portale e mi fermo al primo clic. No se il primo clic non ne genera altri, automaticamente, inconsciamente, velocemente. Se non succede non funziona. Si se il primo clic è come il calcio di inizio: la palla schizza da un calciatore all'altro, vola in alto, poi raso terra. Il gioco si ferma solo quando spengo tutto. Quando l'arbitro fischia la fine.

Più clic si fanno più uno resta on line, nel territorio del Portal. Yahoo! ci riesce per quasi un'ora al giorno con il suo cliente medio. Aol pure. Ci riusciranno i nostri Portali?

Hanno davanti una serie di sfide:

- la tariffa a tempo (navigo meno se ho un occhio sempre all'orologio) - la velocità di accesso (il navigatore si stanca in fretta di aspettare) - la personalizzazione (se non mi sento a casa me ne cerco un'altra)

Alla fine chi vincerà? Difficile dirlo. Io la metterei così:

Chi mira al consumatore, al nuovo arrivato in Rete, deve spendere in pubblicità. Qui potrebbe vincere qualcuno tipo Mediaset.

Chi punta al mercato business scoprirà che è più complicato di quello che sembra. La pubblicità non basta. Servono tecnologie complesse, strategie totalmente Internet. Ma è anche la sfida più dirompente.

Certo la competizione si fa dura: per Tiscali la concorrenza dei nuovi portals non è una buona notizia. Fossi Soru farei molto veloce a mettere in campo le mie strategie B2B e B2C: e sceglierei una visione globale se potessi. Il mercato si stanca in fretta. Anche se sospetto che Soru, giustamente, pensa di tenere in equilibrio la componente telefonica con quella internettiana. Vedi ultimissimo annuncio del suo accordo con Bernabè nell'umts.

La maggior parte dei nuovi Portali italiani li giudicheremo in borsa: sono tutti dentro società quotate, magari molto più grandi. Ma se cresceranno molto dipenderà da Internet. In un modo o nell'altro.

Per gli users di Affaritaliani.it, un campione non scientifico di 2839 persone, la situazione oggi è questa: www.cww.it/display.asp?http://www.affaritaliani.it/cgi-bin/temporeale/tempor?portali

1 Excite: 31.5%, 2 Kataweb: 22.9% 3 Punto: 11.4% 4 SuperEva 10.2% 5 Xoom 5.9%

Una classifica che trovo sorprendente. Mi vengono in mente due cose: 1 la difficoltà di penetrare la Rete dalla tv (Omnitel 2000, Tin, Virgilio sono molto indietro nonostante faraoniche campagne di spot); 2 la presunta dispersione dei consensi non è poi così dispersa, visto che i primi 5 assorbono più dell'ottanta per cento dei voti. personalmente mi meraviglio che Yahoo! sia solo ottavo con il 2 per cento.

Ma la guerra è appena cominciata ed ecco chi vincerà secondo me:

1 Chi avrà più abbonati registrati 2 Chi crescerà di più (in traffico e fatturati) trimestre dopo trimestre 3 Chi ci tratterrà più tempo nel suo territorio 4 Chi ci diventerà amico 5 Chi ci mancherà quando non c'è

Ammesso che il futuro su Internet sia ancora dei Portals.






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