di Francesco Carlà

Potenza della Rete!

del 29/11/1999
di Francesco Carlà

Ecco l'email che ho ricevuto nel week end a proposito di un articolo di Giuseppe Turani uscito su la Repubblica di sabato:

Roberto Malnati


.. Ma Giuseppe Turani (grandissimo giornalista de "La Repubblica"), era presente alla conferenza a cui hai partecipato come oratore a Stresa ???

Quando ho letto su La Repubblica di oggi 27 novembre 1999 "Internet non è un'invenzione (l'automobile, il frigorifero, la televisione, ecc.) ... è un mondo ... un modo nuovo di stare nel mondo ..." ho inconsciamente continuato il periodo"... è un modo nuovo di stare nel mondo , E' UN SIMULMONDO !".

Ti incollo qui sotto il passaggio dell'articolo che puoi trovare completo anche su:
www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/19991127/economia/08turani.html

<<IN sostanza, il gioco su Internet, il gioco delle azioni e dei soldi, non finirà tanto presto perché Internet non è un'invenzione (l'automobile, il frigorifero, la televisione, cc.) con tanti operatori in concorrenza fra di loro e con andamenti prevedibili. Internet è un mondo, anzi, probabilmente è un modo nuovo di stare nel mondo, in cui può accadere, e accadrà, di tutto.
L'iniziativa apparentemente stramba di oggi, può essere l'occasione miliardaria di domani. D'altra parte, provate a pensare: chi avrebbe mai potuto immaginare che un "motore di ricerca" poteva trasformarsi in un affare, essere quotato in Borsa e rendere ricchi i risparmiatori? Eppure, è successo. Un'ulteriore conferma, infine, del fatto che la storia di Internet e della Borsa non finirà tanto presto la si ricava dalle cronaca di questi ultimi giorni e ultime ore. Tutti i grandi gruppi italiani, da De Benedetti alla Fiat a Berlusconi stanno investendo non noccioline, ma centinaia di miliardi per attrezzare la loro presenza in Internet, per essere "dentro" il grande gioco. Insomma, se fino a ieri abbiamo visto gli esploratori, tipi coraggiosi ma senza storia, adesso arrivano i pezzi grossi. E quindi è ovvio
che la storia di Internet, invece di essere finita, comincia adesso. Unica avvertenza: sarà un mondo movimentato. Il mondo-Internet non si muove lungo pacifiche linee evolutive, ma a strappi, con sorprese continue, clamorosi alti e bassi. Ci sarà da divertirsi. E' sicuro. >>

In una tua newsletter dell'undici ottobre scorso scrivevi tra l'altro:

-Credo che Internet sia un mondo, anzi, un simulmondo. Un mondo parallelo, in crescita velocissima, creato all'interno del nostro vecchio mondo geografico e culturale.-

Il finale dell'articolo di Turani poi potresti averlo scritto tu. "Ci sarà da divertirsi. E' sicuro".

Ciao


LUNEDI' PRONTI: VIA!

Intanto l'azione ricomincia, e sarà una settimana calda. Vediamo.

Venerdì ci sono stati i prevedibili problemi al Nuovo Mercato italiano: la volatilità che ho studiato per 4 anni al Nasdaq, sta facendo la
sua comparsa (nella sua versione verso il basso) anche in Italia.
Attenzione perché ci sono MOLTE possibilità di rimetterci un mucchio di soldi. NON PASSATE MAI ORDINI AL MEGLIO al Nuovo Mercato. Stabilite un prezzo e comprare SOLO a quel prezzo.

In questo momento al Nuovo Mercato ci sono talmente poche società quotate che TUTTI i valori sono distorti. Perché si assestino ci vogliono 3 cose:

1 Tempo: due o tre trimestri sono necessari per sapere come vanno le cose
2 Listino: almeno altre cinquanta o sessanta matricole davvero Internet, per cominciare a bilanciare domanda ed offerta
3 Vere Net Stocks: non società di varia merceologia che hanno un sito Internet.

Purtroppo nel frattempo correrà altro sangue. E io non voglio che sia il vostro.

Al Nasdaq siamo nella settimana dopo il Thanksgiving, il Giorno del ringraziamento.
Mancheranno moltissimi tacchini all'appello (per quei lettori che non lo sapessero, si usa mangiarlo su tutti i deschi famigliari), ma forse ci saranno ancora in giro pollastri che credono di poter decidere il timing del mercato.

Intanto il FW NeTwenty Index (il mio indice delle venti società Internet con le maggiori vendite trimestre su trimestre) sta andando benissimo: +35% in un mese. Con una conferma in più: la sua stabilità. Mica poco di questi tempi.






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