di Francesco Carlà

Riflessi condizionati

del 19/01/2000
di Francesco Carlà

Luca Ferretto.
Caro Carlà, secondo lei è una buona scelta quella di
comprare poco prima dell'annuncio dei risultati trimestrali
(di società che dovrebbero avere buoni risultati) e poco
prima che avvenga lo SPLIT?
Grazie e buona giornata.

-Carlà
La sapete la storia del cane di Pavlov? Tutte le volte che
suonavano un campanellino lui faceva sempre la stessa cosa.
Riflesso condizionato. Come quando il dottore ci picchia il
ginocchio col martelletto.

I mercati finanziari sono pieni di riflessi condizionati.
Di solito tutti totalmente sbagliati. Vediamo un po'.

Intanto rispondo a Luca Ferretto:

Secondo me NON è una buona scelta quella di comprare POCO
prima dell'annuncio dei risultati trimestrali (earnings) o
POCO prima che avvenga uno split (divisione del numero
delle azioni di una società e moltiplicazione del prezzo).
Poco prima è troppo tardi. Direi UN PO' prima e comunque
MAI dopo.

Vediamo l'esempio di Yahoo! che è famoso tra i Net Stocks
per essere sempre il primo a produrre i risultati
trimestrali (che di solito hanno anche spesso coinciso con
l'annuncio di uno split):

Negli ultimi tre trimestri, all'inizio di aprile, all'inizio
di agosto e all'inizio di gennaio del 1999, cioè subito dopo
gli earnings e spesso dopo gli splits, Yahoo! ha subito
flessioni (dips) anche non piccole.

Questa regola generale vale per tutte le società e non dipende
da quanto buoni siano i risultati. Di recente l'unica
eccezione è stata quella di Qualcom (nasdaq-qcom): indifferente
a questa indicazione, il re del wireless ha preso il volo
giusto dopo gli earnings di settembre. Anche se adesso, a
200 mila miliardi di capitalizzazione, ha una valutazione
francamente esagerata. Vale quanto Yahoo! e la cosa non sta
in piedi.

Sempre in generale un'altra regola di Wall Street e dei mercati
finanziari, quindi anche di Piazza Affari, è Buy the rumours
and Sell the news.

Che accidenti vuol dire?

Semplice: compra sulla base delle voci ed affrettati a vendere
appena la notizia prende corpo. Buona o cattiva che sia.
Perché la borsa l'ha già scontata. Cioè il valore
della notizia è ormai dentro il prezzo e di solito oltre.

Un altro riflesso condizionato degli investitori più incauti
è quello di comprare le azioni di una società protagonista di
una fusione. Vedi Aol e Time Warner, il matrimonio del secolo.

Invece bisogna sempre comprare le azioni della sposa e non
quelle dello sposo. Ci guadagna la società più piccola in una
fusione, perché quasi sempre la grande deve pagare un premio.

Ma invece i riflessi condizionati scattano e tutti comprano
le azioni sbagliate. Beh non proprio tutti: anzi solo quelli
che non sanno queste cose qui.

Come il cane di Pavlov.

Ps.
Ecco come vedo lo scenario di borsa in Italia e al
Nasdaq nei prossimi giorni per le tech e net stocks:
per un altro paio di settimane volatilità uptrend,
cioè grandi movimenti e oscillazioni, ma tendenti in
generale verso l'alto.

Finita la stagione degli earnings, che sarebbero i
bilanci del 31 dicembre 1999, la mia esperienza mi
dice che avremo esattamente la situazione contraria:
oscillazioni anche brusche e downtrend. Cioè verso
il basso.






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