di Francesco Carlà

Tiscali, Seat e Telecom: che fare? (parte prima)

del 16/02/2000
di Francesco Carlà

Ho ricevuto 5000 e-lettere tutte uguali:

'Caro Carlà, siamo entusiasti di aver comprato
a gennaio Telecom Italia, Tiscali e Seat PG.
Erano le tre italiane della sua FW Top 10 Duemila.

E adesso che facciamo? Vendiamo? Teniamo? Compriamo?'

To be or not to be? Questo è il dilemma.
Dal principe di Danimarca in poi e' sempre la stessa
storia: i dubbi sono di casa nell'animo umano. E meno male.

Facciamo prima di tutto due conti:

Da quando ho lanciato la mia FW Top 10 Duemila,
Seat PG è su del 75 per cento, Telecom Italia
del 33 per cento, Tiscali del 130. Per cento.
E sono passati meno di 40 giorni di borsa. Mica male no?

Che succedera' adesso? Una societa' per volta.


TISCALI
Il 29 ottobre dell'anno scorso scrissi una e-lettera
pubblica a Renato Soru. Gli consigliavo un progetto
ambizioso: crea la AOL europea. I soldi te li daranno
gli italiani.

E' successo. Tiscali capitalizza 28mila miliardi e
si e' messa da tempo a creare un circuito, che avra'
il marchio italiano, per dominare la Rete del nostro
continente.

Da piu' di un mese poi, avevo avvertito che Tiscali
avrebbe frazionato il valore delle sue azioni: split.
In Italia pochi sanno a cosa serve questa operazione:
serve a ridare appeal ad un titolo cresciuto troppo
e quindi troppo costoso per molti. Soru ha annunciato
nei giorni scorsi uno split 10x1. Tutti quelli che
hanno un'azione Tiscali ne avranno altre dieci.
Ma naturalmente il prezzo sara' diviso per dieci.

Lo split di Tiscali sara' eseguito fra 5 o 6 settimane.
Avremo presto una data certa. Gli investitori a lungo
termine, i miei preferiti in generale, non avranno nulla
da temere. Oscillazioni ci saranno, ma solo a breve.

Lo split serve a crescere ancora. E Tiscali puo' crescere
ancora perche':

AOL vale a Wall Street 260mila miliardi. Se Tiscali
riuscira' a non perdere ritmo sul progetto di essere
l'AOL europea, il valore 'maturo' di Tiscali potrebbe
essere paragonabile a quello di AOL.

Naturalmente su questa strada ci sono molti ostacoli,
primo fra tutti la concessione della licenza UMTS
per il telefonino terza generazione. Ma Soru lo sa bene.

Spero di non vederlo infognarsi in acquisizioni troppo
pesanti con partners della Terraferma, specie sul tema
dei 'contenuti'. Uno dei vantaggi fondamentali di Tiscali
e' proprio quello di avere 300 dipendenti e un consiglio
d'amministrazione in cui Renato chiede a Soru se e' d'accordo.

A domani per la parte seconda su Seat PG e Telecom Italia.






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