di Francesco Carlà

Poker TLC

del 18/05/2000
di Francesco Carlà

E.Veneri e moltissimi (moltissimi) altri Fwiani
Egregio Dr. Carla',
ho deciso di scriverle poche righe in quanto affascinato da
questa Sua sublime idea della Finanza Democratica.
Premetto che sono un bancario frustrato, dilettante di Bodybuilding,
che ha trovato da un paio di anni una vera nuova passione maniacale
nella finanza. Fui iniziato da un collega gia' esperto, ma ora ho
imparato a muovermi da solo con buoni risultati (rendimenti netti
del 60/65% negli ultimi 18 mesi). Stanco delle paludi azionarie
meneghine (dove sono tuttora invischiato), mi sono lanciato sul
Nasdaq - dopo il recente crack - con due titoli quali CHINA
(lotto minimo - ante split - a 30 usd) ed ORACLE (lotto minimo
a 67 usd) e ritengo di aver fatto una bella mossa.
Dopo questo breve siparietto, passo ora alla domanda:
Perche' questo mercato schifoso ce l'ha su cosi' con Telecom-Tim Seat ?
A meno che non ci sia una strategia (ed e' quello che penso io) per
tenere i titoli bassi per sfiancare come al solito il parco buoi, e
farlo a pezzi al momento giusto.
Voster semper voster E. Veneri.

-Carla'
La miccia l'ha accesa Blair: primo in Europa a capire quanto vale
il piatto di questo poker delle telecomunicazioni future (TLC), ha
portato a casa 75.000 miliardi in lirette per le 5 licenze UMTS britanniche.

Cosi' Amato ha preso il coraggio a due mani e ha rilanciato: 25.000 miliardi.

Tutti quelli che pensavano di portare a casa il futuro con un chip,
stanno guardando meglio le carte. Devono proprio guardarle bene perche'
i rilanci continueranno. A lungo. E alla fine dovranno farle vedere. Le carte.

Facciamo allora finta che sia una partita di poker questo balletto delle TLC.
E vediamo assieme cosa c'entra con il momento di crisi della scuderia
Colaninno. Anzi mica solo di Colaninno: le borse stanno mandando giu'
tutte le telecom (tlc) del mondo.

Perche'? Cosa succede? Diamo le carte.

Seduti al tavolo immaginatevi i continenti. E' un poker globale, mica
roba di poco conto. Nel piatto almeno tre cose toste ed uno scenario:

1 Il ricambio generazionale: dal telefono fisso a quello mobile e dal
cellulare gsm al telefono multimediale: l'Internet-in-piedi;

2 Lo shakeraggio internazionale: l'Europa (e l'Italia) comandano la
danza dell'Internet-in-piedi mentre hanno un ritardo incolmabile sull'
Internet-seduti. E' merce di scambio. E il Giappone con l'Asia non stanno
a guardare. Poi, sullo sfondo l'Internet-sdraiati, l'evoluzione
possibile del nostro televisore;

3 Gli investimenti globali: tutte queste mosse costano soldi. Tanti soldi.
Avere un licenza UMTS. Comprare players piu' piccoli. Fare accordi per
i contenuti giusti, immaginare le killer applications che davvero
funzioneranno e faranno la differenza.

Ed ecco lo scenario:

Ha cominciato Aol con Time Warner. Dal punto di vista americano: controllo
dei contenuti, dominio sull'Internet-seduti (PC) e sull'Internet-sdraiati
(TV) e riflessi pronti per gli accordi sull'UMTS. Yahoo! ha pensato bene
di stare alla finestra. Adesso arriva questo accordo con TIM che non vi
commento oggi perche' e' presto. Ma conta. Poi Telefonica/Terra-Lycos
di cui vi parlavo ieri. E gli altri non staranno a guardare.

Ci vorranno soldi, molti soldi, e il mercato finanziario sembra guardingo.
Mica ha accolto tanto bene, per esempio, ne' il segnale Aol-Time Warner
e nemmeno quello recentissimo Terra-Lycos. A Wall Street e dintorni
sono abituati al poker e cominciano a pensare che la carta debba
trasformarsi in soldi veri. Dollari preferibilmente.
Cominciano a stufarsi dei rilanci. Vogliono andare a vedere.

E poi c'e' Colaninno con i suoi problemi aggiuntivi: non farsi sfilare Telecom
Italia e nello stesso tempo non trovarsi in casa soci troppo ingombranti.
Portare a termine la fusione Seat/Tin.it e menare le danze a livello globale.
E questo pagando il meno possibile di tasca sua senza fare incavolare
il mercato finanziario che ancora si ricorda dell'affaire TIM.

Cosi' eccoli tutti al tavolo del Poker TLC. Tutti insieme.
Rilanci su rilanci, guardano le carte, nessuno si alza dal tavolo.
Perche' la posta in gioco e' altissima: scalzare l'automobile
dal trono del Novecento e sostituirla con un CelluloNet.
Perche' e' meglio spostare il cervello sulla Rete che il corpo in autostrada.

Insomma questo e' il tavolo. Qualcuno di sicuro bluffa. Ma chi?






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