di Francesco Carlà

Breve storia del Simulmondo

del 31/05/2000
di Francesco Carlà

Alla fine degli anni settanta cercavo una parola per questo nuovo mondo interattivo.

Avevo 18 anni e da tempo pensavo che il modello di tutto fossero i videogiochi.
I videogames simulavano mondi, pianeti interattivi, corse furiose e
botte da orbi. Simulavano cosi' bene che ti sembrava di essere dentro
quel mondo fatto di immagini digitali prigioniere all'interno di uno screen.

Per questo i videogiochi sono stati il primo vero prodotto digitale quotato
a Wall Street (Atari) e sempre per questo ho cominciato ad investire al Nasdaq
sulle azioni di Electronic Arts e Activision. Cosi' all'inizio degli anni
ottanta ho trovato la parola che cercavo: Simulmondo.

Ma che cos'e' esattamente il Simulmondo? Il Simulmondo e' Internet.

La nostra civilta' 'recente' ha conosciuto due grandi economie e societa':
l'agricoltura e l'industria. L'agricoltura aveva (ed ha) soprattutto a che fare
con la produzione e il trattamento di prodotti della terra. L'industria
era (ed e') un metodo di produzione di beni materiali capace di aumentare
esponenzialmente la diffusione e la quantita' delle merci sul pianeta.

Il Simulmondo tratta l'informazione e la comunicazione. Ma soprattutto
simula e replica condizioni ed opportunita' della Terraferma e le cambia.
Crea possibilita' impensabili e impossibili per l'uomo (e per l'impresa)
dell'agricoltura e dell'industria. Cambia l'umanita', ne inventa una nuova.

Da questo ragionamento parte la nuova economia del Simulmondo.
Che e' fatta di mobilita' della mente e dei sensi piuttosto che
del corpo, e di prodotti e Premium capaci di aiutare, riprogettare,
inventare perfino questi processi nuovi e questo modo nuovo di esistere
della razza umana.

Molte di queste novita' erano gia' dentro le regole dell'industria e della
scienza dell'ottocento e novecento: fotografia, telefono, cinema e televisione
sono quattro pezzi fondamentali della comunicazione immateriale.
Quattro invenzioni, quattro mondi, a volte anche in contatto tra loro.

Ma senza una ragnatela comune capace di incollare tutto assieme. World Wide Web.

W W W.

Per questo il Simulmondo ha avuto bisogno per nascere di un grosso collante:
un vinavil, anzi un superattack, incollatutto chiamato computer. Collegato
al cavo del telefono e alimentato dai fili dell'energia elettrica,
come nel laboratorio di un Cagliostro del 2000, il piccolo Frankenstein
si e' alzato.

Alzati e cammina.

Quello che era un piccolo sgorbio simulato, un minuscolo pianetino
di computer e cavi intrecciati, adesso e' un immenso Simulmondo
che collega centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta.

Persone che poi sono anche aziende, societa' su cui possiamo
investire: esploratori, colonizzatori, mercanti, imbonitori,
perdenti e vincitori. L'economia nascente del Simulmondo.

New Economia fatta da persone. Tipi come me e come voi.

Gente che scrive, legge, vive, dialoga, ama, odia, piange, ride,
soffre, lavora, compra e vende e fa un milione di altre cose che
fanno le donne e gli uomini, solo che lo fa dentro uno schermo,
in un mondo dentro uno schermo. Un mondo interattivo e digitale,
ma umano, perche' lo fanno le persone, non le macchine.

Un mondo simulato che esiste come quello vero. Il Simulmondo.






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