di Francesco Carlà

IPO Strategy: come comprare una Matricola e vivere (quasi) felici

del 2/06/2000
di Francesco Carlà

Mi e' venuta voglia di parlare di IPO (Initial Public Offering,
la sigla che gli americani usano per dire Matricola), per via
di una notizia relativa alla quotazione di CHL che parte oggi.

La notizia e' questa: non si puo' comprare CHL al meglio.

Comprare un'azione al meglio significa comprarla senza fissare il prezzo.
I miei lettori piu' attenti e quelli piu' 'anziani' sanno
che ho sempre raccomandato di non comprare MAI una Ipo al meglio.

E' una cosa assurda e da oggi se ne sono accorte anche le autorita'.

Perche' e' una cosa assurda? Invece di spiegarvi perche' vi racconto
cosa e' successo di recentissimo a TAS, una delle due matricole
del Nuovo Mercato dei giorni scorsi, finita in un vortice di
rialzi e ribassi che hanno spiegazioni assai piu' semplici
di quanto non vogliano farci credere.

Un esempio vale piu' di mille parole.

Allora TAS entra in borsa venerdi' 26 maggio con lo stesso pedigree
di CHL: periodo di turbolenza, scetticismo generale, investitori
istituzionali col braccino corto. Questo in teoria. In pratica
la societa' ha buoni fondamentali e, per paradosso, la scarsa
concorrenza alla IPO la mette nella condizione ideale sul mercato.

A questo aggiungeteci che TAS non e' una mega-Ipo, ma e' in cerca
di pochi miliardi per sviluppare il suo business gia' promettente.

Il mercato applaude e il 26 maggio Tas va subito molto oltre i 60 euro.
Ricordiamoci che il suo global coordinator aveva ritenuto prudente
stare su un prezzo tra i 25 e i 35 euro.

Spappolati in men che non si dica.

Un po' di Ipoisti e di daytraders si portano a casa i profitti e alla
fine del 26 maggio Tas e' ben oltre i 50 euro. Indifferente a tutto.
Lunedi', Wall Street e' chiusa per il Memorial Day, Tas non si ferma
un attimo e alla fine del 29 maggio e' volata ben oltre i 75 euro.

Nemmeno i daytraders piu' ossequiosi e i fortunati della Ipo vendono.

Martedi' 30 maggio la musica ricomincia con lo stesso tema: su su su.
Solo su. Forza di gravita' abbattuta, Newton in soffitta (va e viene
dall'abbaino da quando esiste la New Economia: lo danno per scomparso,
e poi per essenziale, in media duecento volte l'anno...). Insomma:
a fine seduta Tas ha abbattuto ogni resistenza e staziona a 125 euro.

Tutto per via del rapporto tra domanda ed offerta: poche azioni in
giro, quasi tutte in mano ad un fondo, una domanda drogata dai
media e dalla mancanza di alternative. Tas diventa imprendibile e
quindi desideratissima. Come gli Swatch quando andavano di moda.

Il giorno della verita' quindi diventa mercoledi' 31 maggio.

Si scontrano due forze totalmente diverse: i prof che sanno tutto
delle inesorabili influenze di flottanti e ask and bid. I traders
improvvisati seduti a casa loro e collegati ad un broker on line
senza tante pretese. Cosa comprano questi stamattina? Ma che domande: Tas.

E la comprano al meglio e con disperazione fino a quota 160 euro.

Free climbing. Da quelle parti non si respira per via dell'ossigeno
e delle altezze da vertigine. Tas ormai costa il 300 e passa per
cento in piu' di pochi giorni prima. Ma dura poco: qualcuno va a
prendere Newton dal solaio, restaura la forza di gravita' e Tas
precipita.

Caduta libera. Fino a 100 euro. Chi le ha comprate al meglio e le
ha pagate 160 euro in pochi minuti e' sotto anche di quasi il 40 per cento.
Capite adesso perche' non bisogna comprare al meglio senza fissare
un prezzo e uno stop alla perdita (stop loss) in situazioni come questa?

Il 31 la turbolenza prosegue e alla fine il prezzo di Tas si assesta
a quota 110/120 euro e cosi' resta anche il primo giugno. E chiude a 114.

Situazioni come queste si erano gia' viste per Tiscali e Finmatica
in autunno. Erano sparite dalla circolazione per e.Biscom e I.net.
Torneranno ancora tutte le volte che il mercato sara' indeciso e
potranno approfittarne i molti global coordinators di questo mondo.

Loro ci guadagnano sempre. Perche' prendono le commissioni da tutti:

1 Dai clienti 'istituzionali': fanno e pretendono favori;
2 Dai clienti individuali: quelli che riescono ad avere una Ipo che cresce;
3 Dalla societa' che si quota: percentuali anche del 4/5% sul raccolto.

Anche per questo la Finanza Democratica fara' il suo cammino. Velocemente.






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