di Francesco Carlà

La salma di Cuccia

del 21/03/2001
di Francesco Carlà

Enrico Cuccia sarebbe molto arrabbiato se sapesse.

Mentre la sua bara e le sue spoglie mortali se ne
vanno in giro per localita' sconosciute, giunge
adesso la notizia che uno sconosciuto speculatore
di Piazza Affari, avrebbe rapito il defunto capo
di Mediobanca, e avrebbe avanzato una curiosissima
richiesta di riscatto. Per restituire la salma di
Cuccia vuole una cosa precisa:

Un immediato boom della borsa italiana.

Premesso che non si sa se questo signor Puddu
che si dice rovinato da Mediobanca esista.
Ripremesso che e' molto difficile che a
Via Filodrammatici siano in grado di accontentarlo.
Tutto cio' premesso e ripremesso mi sembra che
questa vicenda, parlo soprattutto della lettera
di riscatto dello speculatore rovinato, sia
indicativa dei tempi che stiamo vivendo:
la borsa e la finanza stanno diventando temi
sempre piu' importanti, e per questo la Finanza
Democratica e' piu' che mai necessaria.

Quando dico Finanza Democratica intendo almeno 3 cose:

1 Democrazia dell'informazione finanziaria:
notizie, education, analisi e commenti
disponibili a tutti, a costi bassi, e nelle
stesse quantita', qualita' e tempi;

2 Democrazia degli strumenti operativi della finanza:
brokers on line su Internet che costano poco,
funzionano bene e sempre, e permettono agli
investitori individuali di essere efficienti;

3 Democrazia del controllo sulle aziende:
gli azionisti e i managers delle societa'
quotate devono essere sottoposti ad efficace
monitoraggio e devono pagare se sbagliano.

Grazie alla Rete molte cose sono cambiate e in pochi anni.

Di informazione finanziaria ce n'e' molta di piu'
che in passato, e il pubblico sta imparando rapidamente
a distinguere quella di migliore qualita'.

I brokers on line proliferano e stanno cercando
di risolvere molti problemi operativi del passato.
In piu' le commissioni sono crollate e questo non e' poco.

Non mi pare che le cose vadano altrettanto bene per la
terza gamba della Finanza Democratica: il controllo.

In America un manager che faccia un passo falso si
becca quasi subito una bella class action suit.
Che sarebbe una causa collettiva intrapresa dai
'piccoli azionisti' della societa', assistiti da
appositi, specializzati e famelici studi legali.

In Italia non risultano grandi risultati in questo senso.

E invece ci vuole anche questo cambiamento.
Ci vuole perche' nei prossimi anni l'Italia
imitera' inevitabilmente l'America e decine di
milioni di persone avranno investimenti nelle borse.

Questi milioni di persone devono essere tutelate
esattamente come le istituzioni e i grandi azionisti.

Cuccia diceva che le azioni si pesano e non si
contano. Dovunque sia adesso, perfino in balia
dello speculatore deluso, sono quasi sicuro che
cambierebbe volentieri idea.

Le azioni si contano e gli azionisti si tutelano.


Se era il giorno del giudizio abbiamo visto che
giudizio ha dato Wall Street del taglio di Greenspan.
Per il giudizio di Francesco Carla' cliccate qui:
www.finanzaworld.it/newsdisp.asp?id=7163&a=1






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