di Francesco Carlà

Shorters e il dubbio del Fwiano

del 6/04/2001
di Francesco Carlà

-Carla'
Un Fwiano affezionato ha un dubbio. Eccolo:

-Simone Semprini
Egr. Prof. Carla',
Intanto Le volevo fare i complimenti sia per il sito
sia per il suo modo di affrontare i temi borsistici:
nel primo caso ha saputo fondare e 'cementare' una
simpatica comunita' vivace e dotata di spirito critico
(merce rara di questi tempi); del secondo aspetto
apprezzo particolarmente la Sua scelta di dedicarsi
all'Analisi Fondamentale in mezzo ad una moltitudine
di Analisti Tecnici.

Non che abbia niente contro questi ultimi, ma questa
moda dilagante tra i retailers ha suscitato in me non
pochi dubbi sull'effettiva utilità della mia sudata
laurea in Economia Finanziaria...(smile, ma non troppo...).

Senza tediarLa ulteriormente passo alla mia domanda:
da circa otto mesi lavoro in un borsino di una Finanziaria
cercando di capire qualcosa di questo Simulmondo,
e mi e' venuto un dubbio: e' possibile che le stesse societa'
che offrono Gpf promettendo guadagni ai propri clienti,
affittino poi i titoli detenuti agli shorters che li
'affossano', o che addirittura i due tipi di operativita'
coesistano tranquillamente all'interno di medesimi soggetti?

Nel ringraziarLa per la cortese disponibilita',
La saluto cordialmente.

-Carla'
Il dubbio e' piu' che lecito e sottolinea uno
dei non pochi, aberranti, conflitti di interessi
che mettono in crisi la credibilita' di alcune
istituzioni finanziarie a Wall Street e nel mondo.
Di shortselling mi sono occupato due volte nell'
ottobre scorso, tempi non sospetti, e ho anche
ricordato il problema che oggi ripropone il Fwiano.

Cliccate qui se vi pare, buon week end:

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Ps.
Pierpaolo Zamboni che mi fa questa segnalazione,
e' un mio amico ed e' pure un Fwiano.
E' anche un dirigente della Progresso Basket Castelmaggiore,
una squadra della provincia di Bologna che, con una
serie incredibile di promozioni, e' arrivata in A2.
Il presidente di questa societa' e' un altro mio amico,
Mr. Tudini, che quest'anno ha avuto una avventura
speciale: invece di mettere sulle maglie il solito
sponsor ha fatto molto di piu': ha fatto scrivere
dappertutto il nome dell'Aisa, Associazione Italiana
Sindromi Atassiche, associazione che vuole far conoscere
e combattere una rara malattia di origine virale, che
colpisce i centri nervosi anche dei giovanissimi,
devastando i movimenti del corpo e lasciando pero'
lucidissima la testa.
www.atassia.it/


Giornata trionfale a Wall Street e a Milano. Clicca qui:
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