di Francesco Carlà

In attesa di Buone Notizie

del 23/04/2001
di Francesco Carlà

Abbiamo avuto giorni memorabili in America, ma non in Italia.

Continuo a pensare che l'Europa crescera' meno del
previsto, che l'Euro avra' le sue gatte da pelare,
che le borse continentali rifletteranno tutto cio'.

Ma e' tutta roba che vi e' assai nota.

Allo stesso tempo continuo a credere che in America
si possa evitare la grande R, ma che le Buone Notizie,
nella quantita' e qualita' necessarie, difficilmente
si avranno prima dell'ultimo trimestre.

E nel duemiladue2002.

Tutta questa premessa per dire che cosa?
Per dire che il corposo rally degli ultimi
giorni al Nasdaq e' stato voluto da tre cose:

1 Dalla generale e diffusa sottovalutazione;
2 Dalle Discrete Notizie di alcuni giganti;
3 Dal taglio dell'Esorcista Greenspan a mercati aperti.

Ma per sostenere questa corsa non so se bastera'.

Greenspan, un anno fa, voleva bloccare l'inflazione.
Per riuscirci doveva bloccare la eccessiva ricchezza
degli americani dovuta ai capital gains di Wall Street.

Quindi doveva accoppare soprattutto il Nasdaq.

E direi che c'e' riuscito. Crollo dei profitti,
crollo del valore di borsa, licenziamenti a gogo.

Gia' perche' un altro dei demoni dell'Esorcista
era l'eccessiva ristrettezza del mercato del
lavoro. Troppo pochi disoccupati non e' bene per
gli economisti non troppo socialisti d'America.

Sono stati accontentati dalla net e tech companies.

Quello che l'Esorcista non credo avesse previsto
e' il crollo degli ordini delle grandi telecom
del mondo, alle prese con i debiti e con la
transizione tecnologica verso la bandalarga.

Niente ordini uguale sovrapproduzione uguale magazzini pieni.

Insomma, lo scenario e' molto migliore di
quanto non fosse all'inizio dell'anno,
ma continuano ad essere necessarie le vere
Buone Notizie.

E non credo proprio ce ne saranno abbastanza nei prossimi giorni.

Soprattutto sara' difficile che vengano da uno
dei settori chiave di tutto il Simulmondo della Rete:
i produttori infrastrutturali alla Nortel.

Il gigante canadese, sta al Canada come Nokia alla Finlandia,
ha dichiarato giovedi' scorso che non ha la minima
idea di come possano andare le cose nei prossimi
due trimestri e quindi per tutto il 2001.

Un modo per mettere le mani avanti. Un modo comune.

Cose del genere hanno raccontato quelli di Cisco
e la grande maggioranza delle big companies di
Wall Street impegnate nel tech.

Per riassumere vorrei dire solo tre cose:

1 Non credo che il Nasdaq continuera' con questo ritmo;
2 Non vedo grandi rischi di ulteriori cali a breve;
3 Italia ed Europa continueranno a pelare gatte.

In attesa di Buone Notizie.


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