di Francesco Carlà

Il ballo delle debuttanti

del 7/05/2001
di Francesco Carlà

Ho detto spesso che la borsa non e' il ballo delle debuttanti.

Proprio per niente. Mettete la situazione attuale a Wall Street:
un sacco di analisti matricolati prevedevano lacrime e sudore,
sangue e arena. Anzi boschi del nord e Orsi scatenati.

Invece e' arrivato il Toro alla cinque della tarde.

E che tecnoToro! CMGI e' quasi raddoppiata in due giorni;
Priceline, il sito Internet che permette di comprare
viaggi fissando da soli il prezzo massimo, era a quota
un dollaro solo qualche tempo fa e di recente e' volata a 7.

Vertigini.

Dal 4 aprile scorso, cioe' meno di un mese fa, il Nasdaq
e' andato su del 37 per cento, esattamente come Microsoft.
Intel 42 per cento up, e Cisco 52%.

Che salute?!

Ma guardate il grafico del Dow Jones, una volta barometro
della finanza mondiale, adesso oscurato un po' dall'indice
Nasdaq, ma sempre alive and kicking:

finance.yahoo.com/q?s=^dji&d=c&t=1y

Forse notate che disegna un V anzi una doppiavu.
Un'immagine grafica che ha portato bene visto
che il vecchio Dow e' a poche centinaia di punti
dal record di 11,722.98, raggiunto il 14 gennaio del 2000.

Tosto come Braccio di ferro, almeno per ora.

Vorremmo poter dire lo stesso per il Nasdaq che
invece, anche dopo questa corsa furibonda,
veleggia attorno ai 2.200 punti, piu' o meno
il 60 per cento sotto rispetto ai massimi del 2000.

Come mai?

Per due motivi che possono darci alcune
indicazioni per il futuro prossimo:

1 Il Dow contiene molti giganti dell'economia
americana e mondiale, per la precisione 30.
Bestiacce che valgono a Wall Street parecchio
di piu' delle economie di interi paesi.
Parlo di GE (General Electric), oltre un milione
di miliardi in lirette; Exxon, piu' di
seicentomila; Microsoft che sfiora i 700.000.
Molte di queste aziende sono state utili difese
nel momento della bufera tecnologica al Nasdaq,
e sono la colonna portante di Wall Street;

2 La speculazione e la volatilita' sono strutturali
negli investimenti tecnologici; l'avete letto
fin dal primo numero della mia newslettera in fondo
alla mail. Sono speculative e sono volatili perche'
la tecnologia e' il futuro. E il futuro e' un'ipotesi,
come diceva quel simpatico interista di Enrico
Ruggeri in un disco di qualche anno fa.
Quindi maneggiate il futuro con estrema cura. Titoli
che sanno fare il 100 per cento in due giorni (CMGI)
o passare da 1 a 7 dollari in pochi mesi (Priceline,
Nasdaq-pcln) vanno presi con le pinze. Oggi e sempre.

Per questo mai investire sui Netstocks soldi che
servono per vivere. Mai avere nei portafogli solo
titoli tecnologici, anzi massimo il 15 per cento.

Perche' il Nasdaq non e' il ballo delle debuttanti. Per niente.


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