di Francesco Carlà

Il ministro Pokemon delle isole Fiji (remix)

del 20/06/2001
di Francesco Carlà

-Carla'
Martedi' 9 gennaio 2001 pubblicavo questa missiva
di un simpaticissimo Fwiano. E-lettera che sarebbe
poi diventata un cult indimenticabile.

Alcune vicende italiane di questi giorni l'hanno
fatta tornare di drammatica attualita'. La morale
della Finanza Democratica e' sempre la stessa:
mai abbassare la guardia, e quando tutti gettano
la spugna di solito e' il momento di raccoglierla.

Buona lettura.

-ROBERTO
Un Signore che nonostante la vetusta età dimostrava
una verve invidiabile, potente e nello stesso tempo
lucidissimo e sempre attivo.
Il Signore in questione in una mattinata grigia, che
non era certo ricca di spunti, decise di ravvivare
la sua momentanea esistenza e di contagiare anche
altre persone.

Dal suo ufficio di Milano (vicino al Duomo) chiamo'
un altro grande vecchio, pure lui di grande carisma,
elegante e ricco di fascino, abitante in quel di Torino,
anche se in realta' e' un cittadino del mondo.
I due si chiesero al telefono:
- che facciamo?
- bah.......ma si dai, vendiamo un po' di azioni IN DEL CHAP.
- ok, ci penso io.

In quella stessa mattina, i pochi fortunati (allora) che
potevano vedere il book delle azioni "IN DEL CHAP",
osservarono forti ordini in denaro.
Senza nessuna motivazione, mentre il listino in generale
correggeva.

Notizie?
Nessuna.

Dopo una settimana di accumulazione, sul giornale
"SON DACCORD CON I POTENT" esce l'indiscrezione che c'e'
un forte interessamento per l'azienda "IN DEL CHAP",
da parte di una società canadese che si occupa di
immersioni subacquee "H2O ALLA GOL".

Cavolo che notizia, anche perche' allora non c'erano
le performance odierne.
Tutti a comprare le "IN DEL CHAP" anche perche' tale
notizia veniva data con risalto anche su altri giornali
i giorni seguenti.

I vecchi Signori in questione, intanto, vendevano,
meglio..., elargivano il loro contributo a tutti coloro
che desideravano averlo "IN DEL CHAP".

Gli facevano un favore, volevano bene al loro popolo.
Poi piu' tardi, quando avevano finito la loro opera
di bene e di elargizione, usciva una dichiarazione
del CEO dell'azienda canadese, tal "BUDELLO" (ma
allora si chiamava Amministratore Delegato) che diceva:

Smentisco tutto quanto, i piani di "IN DEL CHAP" non ci
interessano, il nostro business e' altro, noi
dell'"H20 ALLA GOL" non prendiamo per il CHAP.

La notizia faceva il giro dei quattro venti ed il titolo
senza più alcun supporto precipitava a valori piu'
bassi dei precedenti.
Qualcuno rimaneva con il cerino in mano e le azioni
"IN DEL CHAP" avevano fatto per intero il loro dovere.

Oggi appaiono notizie del genere, da un giornale che,
comunque sia, stimo.
Il babbo, mi ha insegnato che la borsa anticipa i tempi
(per la verità non solo lui, ma tutti).

Quindi qualcuno mi spieghi perche' dovremmo ancora scendere maggiormente.

C'era la Russia,
oggi c'è l'Argentina,
poi e' arrivato il caro petrolio,
poi il caro Dollaro,
poi ora c'e' l'Euro troppo forte,
poi Monica e le sue evoluzioni,
poi un Bush pazzo ed ubriacone (e quello mi sa che e' vero),
poi la Bank of Amerika che non gli danno piu' i soldi,
poi il rialzo dei tassi,
poi il ribasso dei tassi troppo violenti,
poi il PIL in ribasso,
poi il PIL troppo alto,
poi il NAPM, ed il BIM BOM BAM.
poi la disoccupazione che non diminiusce abbastanza
(chi lo dice a quelli che vengono licenziati che porta bene?),
poi si scopre che invece era meglio se non li licenziavano,
poi le dimissioni del ministro Pokemon delle isole Fiji
(grave danno nell'epoca dell'economia globale),
poi la crisi del governo d'Islanda,
poi è arrivata la rivoluzione di internet,
poi ci hanno detto che è una boiata,
poi...poi...poi.

Tutte e solo notizie.
Rimaniamo in trepida attesa, nel constatare di che
morte dovremmo morire, ce lo dicono e noi per non
scordarcelo ce lo appuntiamo.

Un tempo si aspettavano solo una, due notizie al mese,
oggi sono tre o quattro al giorno, provenienti da qualsiasi
parte del mondo e tutte quante hanno la loro valenza.

Hanno creato nuovi indici per avere maggiori pretesti.

Mah.

Un caro collega ed amico di Verona, dice sempre:
- CHE TA GAGA'

Io confermo, ma al plurale.

Meno male che le grigliate di pesce, si fanno
ancora come 20 anni fa.


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