di Francesco Carlà

Olivetti: to be or not to be?

del 16/11/2001
di Francesco Carlà

-Carla'
Prima di parlare del tema di oggi, vorrei proporvi
un mini-sondaggio concordato con Carlo Massarini
e con gli amici della trasmissione Mediamente di RaiEdu.
Come avrete notato, ci sono molti cambiamenti nell'
edizione di quest'anno e sarebbe bello sapere se
il programma vi piace, e come avete trovato le
prime puntate. Incluse le due cui ho preso parte io.

Dite la vostra con una mail a: mediamente@rai.it Grazie.

Oggi e' l'ultimo giorno disponibile per aderire
,o non aderire, all'aumento di capitale di Olivetti.
Al momento l'atmosfera attorno a questa operazione
sembra positiva e beneficia anche dei miglioramenti
di tutte le borse, italiana inclusa, dai minimi
dell'undici settembre.

Ecco un Fwiano che vede il bicchiere mezzo pieno.

-Renato Venditti
Sono un'azionista Olivetti che ha comprato l'azione al prezzo
di 1,77 € alla fine del mese di agosto u.s.

Conosco già le perplessità da Lei piu' volte espresse in merito
alle societa' che, varando aumenti di capitale sociale,
inondano il mercato di nuovi titoli; ma, cio' nonostante,
vorrei farLe le seguenti considerazioni e sapere cosa ne pensa.

La societa' Olivetti, pur essendo molto indebitata (come pero'
quasi tutti i grossi incumbent di TLC europei), presenta delle
caratteristiche particolari.

Innanzitutto e' la holding che controlla tre aziende del
calibro di Telecom, Tim e Seat sulla cui redditività non c'e'
mai stato alcun dubbio; e che costituiscono per le banche
verso cui Olivetti e' esposta la miglior garanzia possibile.

In secondo luogo, a seguito dell'acquisto di Olivetti
da parte della cordata Pirelli Benetton+Banche Varie
e della presentazione del piano industriale, e' emerso
chiaramente che il principale obiettivo della cordata
sara' la riduzione del debito di Olivetti; e l'aumento
di capitale sociale e' appunto soltanto l'inizio.

Dalle dichiarazioni effettuate dal nuovo managment e'
inoltre chiaramente emerso che, laddove le condizioni
di mercato saranno piu' favorevoli, si procedera' alla
fusione fra Telecom e Olivetti; e, in quella circostanza,
il concambio sara' ovviamente molto piu' favorevole agli
azionisti Olivetti che Telecom.

Insomma:

a) L'aumento di capitale sociale Olivetti, pur essendo
ancora in corso, avra' la matematica certezza di
andare in porto visto che le banche contattate da
Tronchetti Provera hanno comunque gia' garantito che
acquisteranno tutte le azioni/obbligazioni inoptate
dai singoli azionisti. E questo esito non puo' che
essere favorevole al titolo visto che comportera' una
diminuzione del debito di Olivetti;

b) Tutto il piano industriale gia' presentato e'
ulteriormente incentrato su ulteriori riduzioni di quel
debito, attraverso un consistente piano di dismissioni;

c) E' prevista una fusione con Telecom che, mettendo a
disposizione tutta la sua redditivita', ridurra'
ulteriormente il suddetto debito;

d) Dulcis in fundo, la cordata che ha acquistato tramite
la Bell il controllo di fatto di Olivetti, ha versato
al venditore oltre 4 € per ogni azione Olivetti, somma
che si ridurra' intorno ai 2,5 € per azione al termine
dell'aumento di capitale sociale di Olivetti in corso.
Tale cordata, pertanto, allo stato in cui siamo, sta
abbondantemente perdendo sull'investimento fatto e
dovrebbe quindi avere un interesse personale a veder
risalire le quotazioni del titolo Olivetti almeno al
di sopra di quei 2,5 € costituenti il nuovo prezzo medio
di carico di quelle azioni.

Queste sono a mio avviso 4 buone (spero) ragioni per veder
risalire il titolo.

Lei condivide queste mie valutazioni oppure ritiene di avere
ragioni altrettanto buone per veder scendere anziche'
risalire il titolo Olivetti (ovviamente escludendo impatti
negativi derivanti da ulteriori attentati terroristici o dal
prolungamento della recessione mondiale)?

-Carla'
Molte delle osservazioni del Fwiano sono corrette.
Ma per una societa' come Telecom Italia, di questo
stiamo parlando, contano anche altre considerazioni.

TI e TIM sono societa' di potere, come Enel.

Tronchetti Provera puo' essere l'uomo giusto, ma lo
vedremo soprattutto a medio e lungo termine.
Per ora si sta ponendo la questione del debito e quella
del controllo. Poi vedremo un vero piano industriale,
in azione, e la difficile fase della ristrutturazione
dei costi.

C'e' qualcuno di voi che vede il bicchiere mezzo vuoto?


LA LETTERA AL PROF
-Giorgio Onorizzi Ciao Carla', quanto la quoti la Nazionale
di calcio ai prossimi mondiali asiatici? Ciao.

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