di Francesco Carlà

Breve, medio e lungo termine

del 3/12/2001
di Francesco Carlà

A giudicare dal fiume di e-lettere, l'ottimismo vi piace.

Parlo della vostra reazione entusiastica alla mia
newslettera di qualche giorno fa, maoisticamente
intitolata: La lunga marcia.

(cliccate qui per rileggerla subito)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=509&a=1

Dico maoisticamente perche' l'idea della Lunga
marcia mi e' venuta dalla vecchia propaganda
di Mao Tse Tung, passato di moda come il Das.

Nessuno se li ricorda piu'. Mao e il Das.

Tornando alle vostre e-mails festanti, vorrei raffreddare
leggermente l'entusiasmo e, soprattutto, spiegarmi meglio.

In queste faccende la chiarezza non e' mai troppa.

Non ho detto che per i prossimi dieci anni le borse
saliranno e basta. E non volevo nemmeno dire che da qui
a gennaio saliremo tutti i giorni senza problemi.

Pero' penso tre cose e vorrei sottolinearle:

1 Da qualche parte nel secondo semestre 2002
l'economia americana potrebbe ripartire;
2 Lo scenario internazionale e' mooolto migliorato
rispetto a settembre e le borse lo sentono;

(cliccate qui per la mia newslettera sul tema)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=485&a=1

3 I catalizzatori del prossimo e futuro Bull Market
decennale (2002/2011) stanno maturando e saranno
Largabanda, Senzafilo e SimulGenetico. Cioe' il
Simulmondo nella sua forma tecnoNet e bioTech.

Il che non vuol dire che, a breve termine, non possa piovere.

E magari anche grandinare ancora. Il breve e brevissimo
termine e' sempre imprevedibile e pericoloso.
Non conviene giocarci mai. Ci si fa assai male.

L'esperienza insegna.

A proposito di piogge, la prossima settimana
Wall Street ha un sacco di potenziali perturbazioni
in arrivo, sottoforma di news, dati e statistiche pericolose.

Vediamo:

1 Lo scenario in Israle e Argentina, per ragioni
diverse, non e' mica tanto rassicurante;
2 I dati sull'aumento della disoccupazione in America
non si attendono per niente tranquillizzanti;
3 Greenspan parla oggi a proposito delle sfide della
globalizzazione e potrebbe tornare sulla insostenibilita'
della bilancia dei pagamenti americana.

Se Wall Street cerca una scusa per vendere potrebbe
pescare tra queste ed altre faccende.

E' anche vero che il NAPM (un indice molto seguito
che indica la voglia di comprare e investire delle
aziende e dei managers delle medesime) dovrebbe
invece mostrare un miglioramento.
E poi dicembre e' storicamente il mese migliore di
Wall Street, e delle borse, durante l'anno:

Piu' 1.9% medio tra il 1950 e il 1999.

Tutto questo per dire che le ragioni per vendere
e per comprare sono sempre tante. E nessuno
puo' dire, a breve termine, chi la spunta.
Il breve termine lasciatelo ai giocatori.

E ai bari.

Ps.
Vi ricordate quando scrivevo che presto Bin
Laden sarebbe diventato un personaggio dei
cartoni animati, sbeffeggiato e preso a pedate?

(cliccate qui se volete rileggere la newslettera)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=505&a=1

Beh e' gia' successo. Avete visto il divertente
Net-cartoon di Gino Pollazzone dal titolo O'talebano?

www.my-tv.it/showbiz/ginosworld/ginoflash.php?IdArt=2164

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