di Francesco Carlà

Due storie di ordinaria America

del 4/02/2002
di Francesco Carlà

-Carla'
La polemica sul modo di essere degli Usa non accenna
a placarsi. La famosa lettera di Gabriele, quello
del 'canestro vincente', non ha fatto che riproporla
in forma piu' virulenta, ma non certo nuova.

(ecco la lettera che ha dato il via a tutto:)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=531&a=1

L'America e' buona o cattiva?

E' il luogo dell'american dream, la mecca degli
immigrati di tutto il mondo, il posto dove arrivi
povero e senza bagaglio e dopo due anni sei al Plaza?

Questo e' il lato A.

Oppure e' l'impero che controlla il resto del mondo,
che consuma le riserve di tutti, che inquina,
intercetta, trama e globalizza?

E questo e' il B side.

Per esempio il caso della contabilita' allegra di Enron,
e situazioni simili che potrebbero deflagrare nei prossimi
giorni e mesi, puo' sembrare una faccenda interna degli
Stati Uniti, ma non e' cosi'. Il mercato finanziario
americano sparge i suoi problemi, quando ne ha, nel resto
del mondo. La lettera di Vito che state per leggere
lo dimostra in modo molto efficace.

Ma torna la domanda fondamentale:

Gli americani sono buoni o cattivi? Gli Usa sono la
culla delle istituzioni democratiche o il paese della
pena di morte? L'impero del male o quello del bene?
L'american test di cui state per leggere nella lettera
di Guido, che risultati da'? Una cosa e' sicura: nel
mondo (e Simulmondo) globale la fiducia e' tutto e
Wall Street non puo' permettersi di perdere la faccia.

Buona lettura.

-Vito
Caro Francesco,
a proposito del fatto che i sistemi contabili americani
siano, eufemisticamente parlando, da rivedere, ti segnalo
questo stralcio da una rassegna stampa.

Secondo indiscrezioni Bipop Carire potrebbe avere investito
una quota del proprio patrimonio in titoli Enron.
Le perdite subite dalla banca bresciana potrebbero essere
comprese tra un minimo di 16 mln di euro e un massimo
di 32 milioni di euro.

I titoli Enron oggetto dell'operazione dovrebbero essere
stati venduti da un'importante banca d'affari straniera,
attraverso un prodotto derivato abbastanza complesso
denominato "First to default".

Si tratta di una sorta di obbligazione sotto la quale c'e'
un paniere di titoli azionari: in cambio di un rendimento
elevato, c'e' il rischio di vedersi consegnare il titolo
di quella societa' che eventualmente dovesse fallire.

Lo stesso strumento potrebbe essere stato acquistato
anche da altre banche italiane.
Naturalmente non ti chiedo di commentare l'operazione come
svolta da BI-POP. Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

Ma cosa ne pensi dell'ultima frase.

Cioe' del fatto che molte banche italiane abbiano
acquistato quel prodotto finanziario? E chissa' a quanti
clienti lo avranno suggerito?

-Guido
Caro Carla',
Io ho un negozio dove transitano tanti turisti di tutte
le nazionalita', americani compresi.

All'interno del negozio c'e' un gradino, ben evidenziato,
sul quale immancabilmente 9 americani su 10 inciampano,
per cui l'ho battezzato "AMERICAN TEST".
La controprova sta nel fatto che ben poche persone di
altre nazionalita', italiani compresi, inciampano.

Di fronte a questo fatto ho tratto alcune conclusioni:

1 L'americano e' uno 'stupido', possibile che non veda
il gradino?

2 Per fortuna l'americano e' 'stupido', perche' se sono
il paese piu' potente al mondo in queste condizioni
pensa cosa potrebbero essere se fossero intelligenti...

3 Probabilmente BIN LADEN doveva possedere un "AMERICAN TEST",
per cui ha pensato: "Se non vedono un gradino, sicuramente
non vedranno i miei dirottatori salire sugli aerei".

Anche i giapponesi attaccando Pearl Harbor avevano fatto
affidamento sull'AMERICAN TEST, ma non gli ando' tanto meglio.
La verità e' che proprio la "stupidita'" e' la loro forza.
In America sicuramente i gradini all'interno dei negozi
sono eliminati senza chiedere il permesso al comune anzi
sono vietati per legge.

D'altronde perche' crearsi tanti problemi?

Gli americani lasciano che i problemi se li creino
i Paesi 'intelligenti':

'L'articolo 18? Chi se ne frega, qui assumiamo e licenziamo
come si vuole e siamo l'economia piu' forte al mondo.
L'assistenza sanitaria pubblica? Fatti l'assicurazione e se
non hai soldi cerca di non ammalarti.

L'America inquina piu' di tutti? Ci dispiace, ma non
possiamo fermare la nostra economia.
Siamo tutti obesi? Non importa, mangia quello che vuoi
tanto prima o poi troveremo un nuovo farmaco che ci fara'
dimagrire.

Vuoi la Bentley?

Vieni in America, qui tutto e' possibile, dopo tutto solo
noi potevamo creare DISNEYLAND.'

Vedi Francesco, io credo che Gabriele sia un vero americano
che crede nel GRANDE SOGNO, dove tutto e' possibile
e tanti italiani che hanno avuto successo in America
stanno a dimostrarlo.

A volte forse vale la pena di provare, male che vada puo'
sempre ritornare in Italia e tentare un bel concorso
pubblico con salario e pensione garantiti.


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