di Francesco Carlà

C'erano una volta le IPO (e Spiderman)

del 17/05/2002
di Francesco Carlà

Le volevano tutti e a qualunque prezzo.

Nei sei mesi che sconvolsero il mondo, e gonfiarono
le mille bolle blu, ovvero tra settembre 1999 e
marzo 2000, un sacco di gente si accapigliava per
acquistare, spesso addirittura 'al meglio', le
nuove aziende che venivano quotate in borsa.

Si chiamavano IPO.

Qualcuno, pochi e solo i piu' abili nel trading,
fece un mucchio di soldi. Altri si accorsero presto
che la speculazione e' una cosa per esperti.

E' come prendere al volo un 'falling knife'.

Cioe' un 'coltello che cade' e nessuno sa se prendera'
il manico o piuttosto la lama. Solo che il manico
e' piccolo e la lama grande ed affilata.

Poi, a furia di tagliarsi, le IPO passarono di moda.

E non solo sul mercato italiano, ma anche al Nasdaq
e dovunque. Tanto che Enel e' ancora li' che aspetta
di quotare Wind e non e' certo l'unica ad aspettare.

Ma forse le cose stanno cominciando a cambiare.

Dopo anni di oblio, e quando ormai la parola stessa IPO
sembrava non significare piu' niente, ecco che l'ho
sentita scandire due volte: Ferrari e Aeropostale (nasdaq-aro).

Due aziende assai diverse: una IPO da fare e una fatta.

La Ferrari in borsa, dopo la Juventus, e' un altro modo
per fare cassa per la Fiat che, come e' noto, non se
la passa bene. L'idea e' di portare a Torino 750 milioni
di euro.

Vedremo se, come, dove e soprattutto quando.

Nel frattempo anche al Nasdaq e' arrivata una IPO
e non e' esattamente roba tecnologica: Aeropostale
e' una catena di negozi per teenagers made in Usa,
e ha debuttato con un rialzo di oltre il 40 per cento.

La societa' ha portato a casa 225 milioni in dollari.

Al momento e' solo la trentaduesima IPO di quest'
anno a Wall Street, non esattamente un record
per la piu' grande piazza finanziaria del mondo.

Ma e' comunque un segnale positivo.

Il silenzioso ritorno delle IPO significa che il
mercato dei capitali si sta risvegliando, anche se
con lentezza, cautela e gradualita'. E se si sveglia
a Wall Street, presto si svegliera' anche da noi.

E torneranno, anche in Italia, le IPO.

In previsione del ritorno, per evitare che sia
il 'ritorno dei morti viventi', vorrei ridare
un paio di vecchi consigli a tutti:

1 Non date retta alla pubblicita' e capite cosa vi vendono;
2 Leggetevi il prospetto e decidete se il prezzo e' giusto.

E se non capite, IPO o non IPO, lasciate perdere.

Ps. Il caso da manuale Uomo Ragno sta andando esattamente
come da manuale. Nella newslettera omonima del 30 aprile
ultimo scorso, vi avevo raccontato tutta la storia.
E vi avevo anche avvertiti che, visto che il 3 maggio
usciva il film, i piranhas di Wall Street avrebbero
cominciato a vendere in ossequio al leggendario adagio:
'compra le voci e vendi le notizie'. Cosi' la nostra
avventura con la Marvel (nyse-mvl) si e' chiusa quando
siamo tornati indietro del 25% dai massimi ($9.38) con
un rialzo finale di oltre il 200 per cento. Bravo Spiderman.

(Cliccate qui per leggere tutta la storia)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=576&a=1






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