La capitulation di Wall Street

Un venerdi' nero dopo altri giorni dello stesso colore.

Il fine settimana non deve essere stato molto riposante
per tutti quelli che fanno della borsa la propria vita,
cioe' traders e istituzioni assortite, gestori inclusi.
Sono parecchi a pensare che quella della scorsa settimana
sia stata la capitulation, il punto di non ritorno.

Ma dove sta per andare Wall Street?

In questo momento la gente compra poco e vende molto.
E quando compra preferisce bonds invece che stocks,
cioe' obbligazioni al posto delle azioni.

Perche' va di moda la stabilita' e non la crescita.

E' davvero una Lunga Lunghissima Marcia che ormai dura
da piu' di due anni e che coinvolge quasi tutte le borse
del mondo, quelle americane in testa.

La domanda e': stiamo per tornare ai livelli '11 settembre'?

I risultati di Intel hanno fatto da catalizzatore per
le vendite. Risultati brutti per il presente e peggiori
per la prospettiva. Nel senso che vedono il futuro nero.

E intanto Tyco, Enron e Andersen sono un nuovo Watergate.

Ma davvero va tutto storto e continuera' ad andare cosi'?
Mi vengono in mente alcune cosette che possono tirarci su:

1 Greenspan (l'Esorcista sempre al lavoro) vede ripresa;
2 Internet continua a crescere, il Simulmondo si espande;
3 Il 2003 sara' il vero primo anno Largabanda/Senzafilo;
4 I settori con la NeT-titudine (es. Videogames) fanno boom;
5 La selezione nelle Tlc e in altri mondi chiave va avanti.

Sapete cosa manca all'appello?

Mancano 3 cose che potrebbero lanciare (6/12 mesi) una
vera ripresa anche nelle borse americane ed europee:

1 I profitti delle aziende devono tornare a correre;
2 I 3 Catalizzatori devono mettersi in moto sul serio;
3 Le imprese devono rimettersi ad investire in tecno.

A Wall Street non aspettano altro. Non fatevi sorprendere.

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