di Francesco Carlà

Quel che resta del calcio (starring Carlo Massarini)

del 19/06/2002
di Francesco Carlà

-Carla'
Siamo tutti incaxxati come pantere azzurre.

Ci hanno tolto il giocattolo e non ce le daranno
indietro anche se piangiamo e strepitiamo come matti.
A me poi e' successo due volte quest'anno e non
mi diverto nemmeno un po'.

Ne' con gli azzurri ne' con i nerazzurri.

Ma c'e' una soluzione a queste sceneggiate con
fischietto e giacchetta (ex) nera o dobbiamo
continuare a fornire stomaci per dosi di Malox?

Per Carlo Massarini la soluzione c'e'. E per voi?

-Carlo Massarini
In questa serata di tregenda, lutto nazionale
e soubrette in tricolore tristi, volevo darti
lo spunto per un commento sulla tua newsletter.

A parte qualsiasi considerazione sull'aver preso
e trattato la Corea come uno squadrone mondiale
(non vale il Perugia di Ahn, con rispetto e stima
per Cosmi), quasi invitandoli a provarci fino alla fine...

Non ti sembra che nel 2002, in un gioco (gioco?)
che mette in campo superstar, 3 miliardi di spettatori
e qualche migliaio di miliardi di giro d'affari
(fra diretto e indotti vari), il mondiale possa
essere ancora in mano a tre signori con fischietto
e bandierina come nel 1800?

Cosa ci vuole per applicare le tecnologie (in questo
caso delle tecnologie cosi' stupide che le hanno
anche Rai e Telepiù, in diretta), almeno alla
riga di porta (povero Belgio) e al fuorigioco
(poveri noi)?

Non sara' piu' facile ed economico che allevare 100 Collina?

Tutti i discorsi sulla trasparenza e l'efficienza
delle tecnologie non potrebbero riportare il calcio
a un business si', ma almeno aldisopra di troppi sospetti?

Non mi e' piaciuto spiegare al mio bimbo in lacrime
che quello non è comunque sport, che lo sport e'
(come nello spot Champion, direi piu' fortunato di
quello Adidas con tutti gli "eliminati") quello che
si fa di persona.

Che il resto e' uno sporchissimo business, fatto di
bilanci fasulli, centri di potere mafiosissimi e
inchieste penali ai dirigenti massimi insabbiate,
e di gol che non sapremo mai se sono rubati o
solo non visti per incompetenza.

Replay in diretta per fuorigioco, fallacci, simulazioni
e azioni dubbie, fotocamere sulla linea di porta,
e tutto gestito da una mini regia, come nel
football americano.

Peraltro gia' il Trap le immagini se le andava a
rivedere sul monitorino al tavolo della FIFA,
di fianco alla panchina.

Spezza il gioco?

Non piu' dei falli o delle polemiche dopo ogni intervento.
E gia' che ci siamo, tempo reale di 60', come nel basket,
che non mi sembra se la passi troppo male.

Oppure, non facciamone niente, ma chiamiamola senza
ipocrisie una bella farsa, che una volta frega noi
(e non solo), e un'altra volta freghera' qualcun altro.

Facciamo finta che siamo negli anni 50, che la tv sia in
bianco e nero e che Blatter e Carraro siano solo un
brutto sogno.

Mi sembra che il calcio e la FIFA siano come una banda
che vuole andare in orbita, invece che con un razzo,
con una fionda.

Siamo nel Medioevo sportivo, non si vede nessun
Rinascimento in vista. Adesso, non ci resta che
tifare Senegòl.

A presto,
Carlo






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