di Francesco Carlà

Ci sono anche da noi le mele marce in borsa?

dell' 1/07/2002
di Francesco Carlà

Wall Street si sta facendo la fama della bisca.

La colpa e' di Arturo Andersen e dei bilanci truccati
di Enron, WorldCom, Xerox, Tyco etc etc, e dell'insider
trading di Martha Stewart ed altri sedicenti amatori
del libero mercato.

Libero di fregare il prossimo.

Devo dire che quando ho cominciato a parlare di
Finanza Democratica, nel 1999, pensavo proprio che gli
Usa, con le loro collaudate istituzioni finanziarie,
la Sec in cima, fossero un luogo da portare ad esempio.

Mi sbagliavo?

A giudicare da quello che si legge negli ultimi mesi
la risposta e' decisamente si', ma se proviamo ad
analizzare meglio le cose forse c'e' da riflettere.

Com'e' che queste teste rotolano solo in America?

E non sono testoline da poco: stiamo parlando dei
giganti nel loro mestiere, come se da noi finissero
alla gogna i piu' bei nomi del Paese, la gente che conta.

Il potere.

Moltissimi di voi mi hanno scritto in questi giorni
per farmi la stessa domanda: cosa volevo dire nella
newslettera del 28 giugno in queste righe finali?

Rieccole:

'Quanto all'Italia e all'Europa ci sono parecchie societa'
sotto accusa e tribolate. Penso prima di tutte a Vivendi,
ma non credo che diverse tlc siano messe molto meglio.

E potrebbero esserci sorpresine anche al Nuovo Mercato.'

Volevo dire esattamente questo: se la rete di
sicurezza (ed omerta') che ha sempre funzionato nel
sistema finanziario europeo ed italiano non tiene,
ci saranno presto societa' delle borse italiane ed
europee che dovranno imitare quelle americane.

E raccontare come hanno aggiustato i bilanci nel 2001 e 2002.

Non so quali siano altrimenti ve lo direi.
Ho dei sospetti: penso che possano essere societa'
delle tlc e delle tecnologie, Internet inclusa,
che hanno dovuto evitare di deludere gli investitori.

Con tutti i mezzi.

Sono sicuramente societa' di media e alta capitalizzazione,
companies che hanno fatto molte acquisizioni negli
anni scorsi e che poi hanno visto questi investimenti
non produrre gli effetti sperati. E hanno messo mano
ai bilanci. Il che potrebbe venire fuori a scoppio ritardato.

Le vacanze sono vicine: non abbassate la guardia.

Ps. Un po' di conti con alcune societa' di cui ci
siamo occupati nei mesi ed anni scorsi.
Per esempio, 15 giorni fa il turno del Biotech:

www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=595&a=1

BGEN +4,36%; CEGE +8%; IMGN -25% e la buttiamo fuori;
ISIS +22%; LGND +11%. Sono tutte quotate al Nasdaq.

E adesso il Portafoglio di Jordan:

Dopo l'uscita di Palm con un 100% di upside:
(www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=538&a=1)...

Abbiamo ancora in corsa NIKE (nyse-nke) +20%;
Disney (nyse-dis) +11%; AOL (nyse-aol) -53%;
Pepsi (nyse-pep) +1%; General Electric (nyse-ge) -25%;
Sara Lee (nyse-sle) -1%.

(La newslettera relativa e' qui:)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=479&a=1

AOL, Disney e GE sono danneggiate da tutto il rumore
sulle grandi societa'. Io direi che se scendono ancora
del 10% sono da stoppare senza pieta'. Se salgono meglio.

Naturalmente lo scopriremo solo vivendo.

Passiamo ai Videogames: ERTS +41%; THQI +47%; ATVI +112%.

(ecco la newslettera sui videogames)
www.finanzaworld.it/newsdisp.asp?ID=6259&a=1

Gli altri tech-stocks di cui abbiamo seguito le sorti sono:

Gentex (nasdaq-gntx) +17%; Andrew (nasdaq-andw) 0%;
Cymer (nasdaq-cymi) +23%; Fairchild (nyse-fcs) +34%.

Buoni profitti e, direi, capitolo decisamente chiuso per
via della regola del ritracciamento del 25% dai nostri
massimi che dovreste conoscere bene.

(Qui la newsletter sul tema:)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=411&a=2

Buona settimana a tutti, vs. Francesco Carla'.






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