di Francesco Carlà

La risposta di Arturo Andersen

del 15/07/2002
di Francesco Carlà

-Carla'
I Fwiani sanno molto bene che, dall'epoca dei fatti Enron,
la madre di tutte le manipolazioni di bilancio, dico che
Osama ha fatto meno danni di Arturo. Andersen.

(ecco un po' di mie newslettere sul tema)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=535&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=536&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=537&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=550&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=561&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=602&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=603&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=606&a=1

Arturo ha fatto piu' danni perche' e' dentro al sistema.

La lettera che segue e' di un Fwiano dirigente della
Arthur Andersen in Italia e che ha alcune cose da dire.

Buona lettura e segue commento.

-Alessandro Baruffaldi
Caro Carla',
Sono un dirigente di Andersen, societa' per la quale lavoro
da circa 15 anni. Ricevo anche da tempo le Sue newsletter,
che apprezzo molto.

Mi pare pero' che negli ultimi tempi il suo accanimento
verso Arturo Andersen sia diventato forse eccessivo,
e forse fuorviante.

Infatti Lei indica in Arturo Andersen il problema centrale
della trasparenza sui bilanci e dell'informativa societaria
fornita attraverso i bilanci o altra documentazione, tanto
da equiparare il lavoro svolto da questa Organizzazione al
terrorismo di Bin Laden.

Essendo quest'ultimo probabilmente responsabile di molte
migliaia di morti, non mi pare sia un paragone proponibile,
neppure se limitato ai soli effetti sui mercati
finanziari mondiali.

In ogni caso, fermo restando che probabilmente errori sono
stati compiuti, Le ricordo che di Andersen hanno fatto parte
fino a poco tempo fa circa 90.000 persone nel mondo,
e non penso che tuttti abbiano le stesse colpe o abbiano
commesso gli stessi errori, scientemente o incoscientemente.

Anzi, mi risulta che Andersen, sino ai noti fatti,
sia sempre stato sinonimo, e lo posso confermare per conoscenza
diretta in Italia, di qualita' e serieta'.

Al di la' del conflitto di interessi revisione/consulenza
non crede invece che i primi imputati debbano essere coloro
che al revisore presentano documenti volontariamente non
corretti con l'intento di nascondere la verita' dei fatti,
spesso a scopo di lucro personale e/o per nascondere
scelte di business totalmente sbagliate, e che in queste
persone vada primariamente riconosciuto chi ha creato
buona parte del problema?

Sono convinto che se qualcuno vuole nascondere qualcosa
intenzionalmente, spesso ci riesce, e non solo in campo contabile.
E che dire poi di tutte le banche d'affari che sconsigliavano
di vendere ai piccoli risparmiatori mentre realizzavano le
stock options dei managers?

O del fatto che, come anche da Lei detto in alcune newsletter,
spesso "strong buy" su certi titoli sia stato probabilmente
emesso per salvaguardare il valore dei titoli in portafoglio
delle stesse banche d'affari o dei loro principali clienti.

Se non c'e' conflitto di interessi qui, non so dove sia.

Il revisore non e' un santo votato al bene della
collettivita', ma un professionista del controllo che cerca
con il massimo impegno di svolgere al meglio il proprio
lavoro in un mercato libero e competitivo, dove a pagare
i compensi sono i controllati (?), che spesso scelgono tra
diverse offerte la piu' economica senza altro metro di giudizio.

Credo Lei sappia che a causa dei fatti medesimi,
oggi ad aver pagato (cioe' gia' subito una sanzione) e'
proprio Andersen, il cui network mondiale ha
cessato di fatto di esistere, causa il danno di immagine
e di reputazione derivante da tutto cio'.

Mi risulta invece che nulla sia ancora successo ne'
ai principali managers coinvolti, che credo siano ancora in
possesso dei molti miliardi di vecchie lire ottenuti attraverso
le loro illecite azioni, ne' ai responsabili degli altri enti
di controllo coinvolti.

I dipendenti di Andersen, invece, che in questa azienda hanno
sempre riposto tutto il loro orgoglio di appartenenza e le
speranze di futuro, o si sono trovati senza lavoro oppure
catapultati in nuove realta'.

Siamo tutti colpevoli?

Le revisioni contabili effettuate nel mondo sono tutti casi Enron?
Solo Andersen sbaglia? Infine, provi a chiedersi se per un CEO
il bilancio o la comunicazione sociale sia il problema primario.

Probabilmente alcuni direbbero che il business e' il problema
primario, che questo deve andare avanti sempre e comunque,
anche attraverso scelte sbagliate che non e' facile o opportuno
comunicare.

E' proprio su questo ultimo aspetto che Andersen, almeno per
quanto a mia conoscenza diretta, ha sempre usato il massimo
sforzo e dedizione, cercando non solo di affermare che le
regole (contabili) sono state applicate con correttezza,
ma anche che tutta l'informativa rilevante (di cui era a
conoscenza) era stata comunicata.

Cordiali saluti,
Alessandro Baruffaldi.

-Carla'
Dico subito che apprezzo la difesa accorata di Baruffaldi
che non fa parte di quella insopportabile genia umana che
si affretta a sputare nel piatto in cui ha, fino a quel
momento, abbondantemente pasteggiato.

Ma vediamo alcune questioni in ordine di apparizione:

1 Naturalmente io uso una iperbole quando chiamo Arturo
terrorista dei bilanci come Osama lo e' dei grattacieli.
Ma il fatto e' che le azioni di Andersen sui bilanci
e sui documenti della Enron, e delle altre aziende, ha
messo sul lastrico decine di migliaia di persone in tutto
il mondo, mangiandosi anche le loro pensioni. Mica poco.

2 Gli eventi collegati ai fatti in cui Arturo A. e' stato
coinvolto, con falo' di documenti e metodi di questo tipo,
denunciano complicita' con le aziende e con i managers.
Il revisore non controllava proprio nulla e la simulazione
di revisione serviva a 'guadagnarsi' lucrosissime 'consulenze'
che erano, come si e' poi visto, la parte piu' sugosa del biz.

3 Certamente non tutte le revisioni di Andersen, e non in
tutti i paesi del mondo in cui il network di Arturo operava,
sono andate come nei casi Enron etc. Ma l'ex re dei
bilanci ha potuto verificare di persona come le regole della
societa' della comunicazione siano spietate: se nessuno
controlla il controllore alla fine ci pensano i mass media.

Fatemi sapere cosa ne pensate scrivendo qui:

f.carla@finanzaworld.it

oppure cliccando qui:

www.corriere.it/forum.jsp?Cat=3&Board=finanza






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