di Francesco Carlà

Polvere di stelle (e strisce)

del 22/07/2002
di Francesco Carlà

Nel 1989 crollava il comunismo insieme al Muro di Berlino.

Era una specie di semaforo verde per il capitalismo
americano: trionfo su tutta la linea, vittoria militare,
ma, molto piu' importante, vittoria economica.

E finanziaria.

Cosa divertente: il Muro di Berlino costruito per tenere
lontani i comunisti, e' abbattuto dalla forza di un altro
muro, quello dei soldi globali dei capitalisti.
Il muro di Wall Street.

Che vuol dire, come e' noto: 'la strada del Muro'.

In questi 13 anni il capitalismo americano ha preso il
comando delle operazioni globali, e per un po' e'
sembrato irresistibile: crescita esplosiva e tecnologica,
miliardari (in dollari) in aumento irrefrenabile,
poi anche la new economy e il boom di Internet.

Standing ovation.

Ma le cose non stavano esattamente cosi'. Mentre quasi
tutti applaudivano, e in Europa e Giappone ci leccavamo
le ferite delle varie Tangentopoli politiche ed economiche,
un 'patto scellerato' tra manager, revisori, banchieri
ed analisti, stava preparando il terremoto di questi giorni.

Massimo grado della scala Mercalli.

E i cattivi di questa storia non sono di certo i ragazzini
imprudenti e fantasiosi della New Economy delle .com...
Ma i boss ultrasessantenni della Old Economy a stellestrisce:
quelli di Enron, di Andersen, di Tyco, di WorldCom.

Su su fino a Bush e al Vicepresidente.

E adesso chiamano Greenspan a tenergli il sacco. Ma Wall St
fa fatica a dare retta anche all'Esorcista perche'
qui non si tratta piu' dei vizietti orali di Bill Clinton.
Questi qui erano assai piu' portati per la sodomia...

Degli investitori.

Immagino che adesso sia piu' chiaro perche' raccomandavo
di non dare retta ad analisti e manager nel 1999 e
scrivevo della necessita' della Finanza Democratica:

(Da rileggere anche in questi momenti)
www.finanzaworld.it/new_invest.asp

Ora Richard Grasso, capo di Wall Street, ci dice che non
si stupirebbe se quello di oggi si rivelasse un Lunedi' nero.
Un bel 'panic selling' destinato a rendere i prezzi
dei Vincitori finalmente appetibili per i fondi d'investimento.

La fregatura finale. Meglio non cascarci.

Rimettere a posto le cose prendera' tempo. Lunga Marcia.
E' quello che pensa Alan Greenspan e non ha mancato di dirlo.
Ma certo questa e' una crisi diversa dal solito perche' tutta
interna al sistema americano e non viene dai margini della
finanza, dalle zone d'ombra dei derivati e delle speculazioni.

Viene dai manager piu' pagati del mondo e dai loro sicari.

E adesso? E' possibile che le borse scendano ancora un po'
a breve termine. C'e' in giro un'aria di capitulation.
Il mio consiglio e' sempre lo stesso: state dietro ai
Vincitori e non fateveli scappare di mano specialmente ai
prezzi di oggi.

Presto saranno solo un ricordo. O un rimpianto.






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