di Francesco Carlà

2002 Fuga da New York?

del 24/07/2002
di Francesco Carlà

-Carla'
Ho ricevuto alcune lettere di Fwiani allarmati in
questi giorni. Non sono moltissime quindi penso che
non siate eccessivamente angosciati.

Meno male.

Le azioni sono tra le poche cose che la gente ama
comprare a carissimo prezzo. Nel gennaio del 2000
qualsiasi societa' costava moltissimo, eppure tutti
si affollavano ai botteghini a prendere il biglietto.

Poi hanno interrotto lo spettacolo.

Di seguito una breve lettera di un Fwiano affezionato,
un investitore giudizioso e riflessivo che ha capito
da tempo che le dritte e gli istinti contano poco
ed e' molto meglio capire un metodo ed adattarlo alla
propria personalita'.

Io torno dopo per un commento.

-Matteo Balzano
Approfitto dell'occasione per salutarti e augurarti
buone vacanze (se gia' non ci sei, forse manca poco) per
complimentarmi con te a proposito dell'ultima NL (22.07).

www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=609&a=1

Credo sia stata utile per ricordare una cosa molto
importante e dimenticata da tanti, moltissimi investitori
"fai da te", che sono soprattutto coloro che si sono
avvicinati ai mercati finanziari e al trading on line
negli ultimi tre anni, e cioe' piu' o meno da quando e'
esploso il fenomeno di Internet.

I piu' attenti lettori ed investitori dovrebbero infatti
tenere presente che, accanto alle scorrerie a cui
quotidianamente assistiamo, ci sono i cicli economici,
industriali, ecc..., ed era inevitabile che dopo una
crescita smisurata dei listini e soprattutto generalizzata
di "quasi tutti i titoli", prima o poi sarebbe arrivato il
rovescio della medaglia.

Certo e' che nessuno (o quasi) avrebbe immaginato quello
che sta succedendo.

Anche se bisogna comunque tener presente che molti,
moltissimi investitori si sono in questi due anni ritirati
con forti passivi o sono rimasti "intrappolati" nella
speranza di recuperare parte degli investimenti da qui
a qualche anno.

Sinceramente non so per quanto ancora i ribassi possano
continuare, e probabilmente prima di ripartire e di vedere
gli indici guadagnare il 10, il 20 o il 30% all'anno,
ci vorranno forse due o tre anni, ma condivido pienamente
la tua idea di scegliere adesso i Vincitori di domani
(tra 5 o 10 anni).

Sicuramente sostenere una tesi del genere adesso richiede
una buona dose di coraggio, che certamente non ti manca,
e non e' affatto facile scegliere ora i Vincitori di
domani, ma credo che nessuno possa negare che alla fine il
lavoro, le ricerche e quant'altro (e anche questa buona dose
di coraggio e ... fortuna) alla fine possano essere davvero premianti.

-Carla'
Mi ricordo un film di 20 anni fa: 1997 Fuga da New York.

A Wall Street, 2002, lo spettacolo del panic selling
e' cominciato. Nessuno sembra piu' avere speranze di
ripresa e la gente svende per il terrore che le borse
scompaiano (sic) ingoiate dalla paura. La sceneggiatura
era pronta da lunedi':
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=609&a=1

Ma e' un film gia' visto un mucchio di volte.
(cliccate qui per rincuorarvi)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=485&a=1

Ieri Wall Street ha perso i pezzi per la strada:
Nasd -4.18% (1229 punti) Dow -1.06 (7702) S&P500 -2.70 (797)
Volumi sostanziosissimi e volatilita' alle stelle: tutti
gli ingredienti necessari per una capitulation come si deve.

A New York chiudono il cinema e tutti a casa?

Nella realta' le cose non vanno cosi'. Le azioni sono
pezzi di societa', alcune buone (poche) altre cattive
(molte di piu'). E ci sono Vincitori e perdenti.
Anche i Vincitori prendono colpi in momenti come questi.
E diventano finalmente piu' convenienti.

Il mondo non finisce in questi giorni. Il Simulmondo nemmeno.






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