di Francesco Carlà

America un anno dopo

dell' 11/09/2002
di Francesco Carlà

La cosa migliore oggi sarebbero 24 ore di silenzio.

Non accadra'. Le tv e i media di ogni genere e
tecnologia stanno per martellarci con le immagini
e le parole di un Giorno che non sara' mai piu' un giorno
normale.

L'America ha perso l'innocenza.

Per un caso interessante in una settimana ho visto
due film con Tom Hanks: 'Salvate il soldato Ryan'
di Spielberg e 'Forrest Gump' di Robert Zemeckis.
Nel primo la storia vera dello sbarco in Normandia
e del D-Day della Seconda Guerra Mondiale, si mischia
con quella verosimile di una mamma che ha gia' perso
tre figli e nessuno vuole che perda anche il quarto.
Nel secondo cominciamo dalla fine degli anni '50 e l'America
partorisce di seguito Elvis Presley e il Vietnam, il
Watergate e Saturday Night Fever, gli Hippies e Silicon Valley,
mentre Gump attraversa gli States inventando il Jogging.

L'America e' forte e invincibile.

Ha in campo almeno cinque eserciti:
1 Wall Street che tiene i cordoni della borsa;
2 Hollywood e Topolino che raccontano l'american dream;
3 Silicon Valley che controlla le tecnologie;
4 Coca Cola e Mc Donalds che danno da mangiare e da bere;
5 La Cia e il Pentagono che spiano e menano le mani.

Intanto la Guerra Fredda e' impalpabile come la nebbia.

Poi cade il Muro di Berlino, l'Unione Sovietica
si arrende, l'Europa e' divisa e in preda alle guerre
locali, il Giappone e' alle corde, l'Iraq travolto,
la Cina si allinea, il mondo parla inglese con accento yankee,
c'e' una sola MegaPotenza: l'Impero.

E Wall Street, sismografo del potere, registra il trionfo.

In dieci anni il Dow Jones passa dai 2.600 punti scarsi
del gennaio 1990 agli 11.500 del dicembre 1999; il Nasdaq
vola dai 415 punti del gennaio '90 agli oltre 4.000
del dicembre 1999; infine l'S&P 500 corre dai 329 punti
del gennaio '90 ai quasi 1.500 punti del dicembre '99.

I soldi di tutto il mondo fuggono in America.

Ma la troppa velocita', il troppo potere, la troppa
ricchezza, il troppo successo, la troppa forza,
la troppa avidita', il troppo di tutto prepara il crollo.

Crollo reale (le Twin Towers) e virtuale (Wall St).

C'erano tanti soldi. Troppi soldi. I soldi che hanno corrotto
la New Economia. I dollari che hanno accecato i controlli
di Arturo Andersen. I denari che hanno reso insaziabili
i vampiri di WorldCom e di Enron e hanno riempito le
cronache di Wall Street di gigantesche truffe assortite.

Poi gli aerei, come tarli giganti, contro l'America.

Un anno dopo la guerra continua. Ma abbiamo scoperto che
i terroristi erano due: Osama Bin Laden che ha abbattuto
le Torri, e Arturo Andersen che ha massacrato Wall Street.
Perche' nessun Impero si alimenta solo di soldi e potere.

Adesso ci vuole gente che sogna per sognare un sogno nuovo.

Per regalare questa newslettera un clic qui:
www.finanzaworld.it/regala.asp






Segnala questo articolo ad un amico