di Francesco Carlà

Si riparla di Cisco

del 13/11/2002
di Francesco Carlà

Continuo a stare piuttosto bene con i Vincitori.

Mettete per esempio ieri Cisco. E' bastato che John
Chambers, Ceo e Boss della premiata ditta 'routers e
affini', da tempo inserita tra i Winners, dicesse
che il portafoglio ordini va meglio del previsto ('our
backlog is comfortably above the $1.4 billion level')
per scatenare la voglia di acquisti.

Alla fine Cisco (nasd-csco) ha chiuso a +5.84%.

Per frequentare il grafico storico della company di
Chambers bisogna essere parenti di Messner: negli
anni novanta ha messo a segno rialzi da vertigine e
un numero incredibile (nove) di splits. Chi ha
cavalcato questa mountain bike ha fatto i soldi.

Quelli veri.

Poi e' arrivato l'inverno: 'I only wish I'd been a
little bit smarter and seen it coming' ... Traduzione
delle parole ancora di ieri di Chambers: 'Magari fossi
stato un po' piu' furbo e l'avessi visto arrivare'.

E che inverno: quasi 30 mesi di neve e ghiaccio.

Siamo alla fine? Forse. Di certo Cisco e' un altro dei
super-eroi. Come chiamate un'azienda che ha 36.000
dipendenti, vende roba per circa 20 miliardi di dollari
(4.85 miliardi nelle 13 settimane finite il 2/10/2002,
+9% rispetto ad un anno prima), e' tornata a macinare
utili (618 milioni di dollari nell'ultimo trimestre) e
ha riserve di cassa che (quasi) imitano quelle di Microsoft:

10.3 miliardi in dollari.

A proposito di profitti e verdoni in cassa, Chambers ha
detto un'altra cosa interessante ieri: Cisco non ha
intenzione di mettersi a distribuire dividendi, piuttosto
continuera' a fare buyback (ricomprarsi) delle sue
azioni e potrebbe ricominciare a fare acquisizioni come
ai vecchi tempi.

Ma perche' Cisco e Microsoft non danno dividendi?

Eppure sono due Belve Vincitrici gonfie di soldi. Tirchieria?
No. Cominciare a distribuire dividendi significa dire al
mercato che la crescita e' finita, confessare di essere
aziende normali e mature. E quindi dire addio alle valutazioni
speciali di Wall Street.

Goodbye price/earning oltre il 30.

Cisco e' guardata a vista a Wall Street. Con oltre 120
milioni di pezzi scambiati e' stata la societa' piu'
mossa al Nasdaq e non e' certo la prima volta che succede.
Questo trimestre e' davvero importante: se in questi
mesi il gigante di Internet lancia altri segnali di
crescita le cose possono mettersi al meglio.

E sarebbe davvero ora.

Ps. Da ieri il Corriere della Sera ha una nuova edizione
nel Triveneto. 20 pagine al giorno e un'attenzione speciale
alle questioni del famoso Nord Est. La direzione e'
affidata al mio amico Ugo Savoia che lascia per questo
il Corriere.it cui mi pregio di collaborare da anni.
Internet aveva portato bene anche a Edoardo Segantini,
chiamato a dirigere il supplemento del Corriere del lunedi'
dedicato all'Economia. In bocca al lupo a tutti e due.

www.corriere.it/






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