di Francesco Carlà

Il ritorno dei videogames?

del 14/02/2003
di Francesco Carlà

Nel 2001 sono stati la mia idea migliore con Spiderman.

Electronic Arts, Activision e THQ hanno portato a
casa, in 12 mesi, profitti che superavano di molto
il 100 per cento. E questo mentre quasi tutte le
mille bolle blu del Nasdaq scoppiavano insieme.

(ecco le newslettere sul tema Games! dall'ON all'OFF)
www.finanzaworld.it/newsdisp.asp?ID=6259&a=1
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=391&a=2
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=475&a=1

Una specie di bene rifugio.

Perche' correvano tanto nel 2001 e anche nel 2002
le societa' dei videogames? Lo facevano per almeno
tre ottime ragioni che naturalmente, all'inizio del 2001,
non erano facilissime da prevedere:

1 La Playstation 2 stava per essere affiancata
dall'X-BOX di Microsoft e dal Game Cube di Nintendo;

2 Il pubblico dei videogiochi stava cambiando: non piu'
solo ragazzini, ma anche adulti cresciuti con i games;

3 Il mercato dei games minacciava un vero boom,
promettendo di arrivare nel 2002 ad un totale di
10 miliardi in dollari nei soli Stati Uniti.

Ed e' successo sul serio!

Da quel momento alla mia email f.carla@finanzaworld.it
non hanno mai smesso di arrivare e-lettere piu' o meno
dello stesso tenore: 'Quand'e' che possiamo tornare ad
investire sui videogames?'.

Vediamo come stanno le cose oggi.

Il settore e' in pieno consolidamento: Playstation 2
sta vincendo nettamente la battaglia con X-BOX e GameCube;
Electronic Arts (nasd-erts) e' sempre il numero uno
degli indipendenti anche se theSIMS on line sta andando
malino (solo 80.000 iscritti dal lancio);
Activision e TakeTwo hanno un po' esaurito gli effetti
positivi rispettivamente di Spiderman e di Vice City.

In piu' la stagione non e' delle migliori.

Gia' perche' i games si vendono soprattutto nell'
ultimo trimestre, quindi e' perfetto comprarne le
azioni tra agosto e ottobre. E venderle in gennaio
e febbraio.

Percio' al momento tutti fermi e niente da fare?

Forse. Pero' prima di chiamare il GAME OVER vorrei
segnalare alcune cosette che non sono irrilevanti:

1 Poche societa' sono destinate a vincere e prendere tutto:
anche qui, e piu' che mai, vale la regola dei Vincitori
e beccarli in anticipo puo' valere parecchio;

2 Il settore dei games assomiglia sempre di piu' a quello
del cinema: chi crea la serie abbatte il rischio di
flop e aumenta di moltissimo i profitti;

3 I nuovi videogames costano ormai come medi film. Quindi
solo poche grandi case potranno permettersi di realizzarli.
E sara' sempre piu' difficile l'arrivo di outsiders.

Per questo mi piacciono anche TakeTwo e Konami.






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