di Francesco Carlà

La guerra e il dopoguerra

del 7/04/2003
di Francesco Carlà

La guerra doveva durare meno di 100 giorni.

E oggi siamo 'solo' al 19esimo con i marines dentro al
palazzo di Saddam a Bagdad. Quindi quasi sicuramente
siamo alle fasi finali.

Infatti si discute gia' del dopoguerra.

Mentre scrivo i mercati finanziari si dispongono ad
un rally. E' un riflesso condizionato che avra' il
suo solito corso. Petrolio in calo, oro pure, anche
il dollaro recupera un po' sull'euro. Ma queste sono
le cose del breve termine, gli automatismi delle borse.

Ma qual e' lo scenario appena oltre il nostro naso?

Per capirlo insieme ci vogliono tre domande chiave:

1 Qualcuno ignorava la potenza militare americana?
2 E' cambiato qualcosa nella situazione economica?
3 Il Medio Oriente e' un problema risolto?

Se avete risposto 3 volte NO la pensate come me.

1 A parte i deliranti commentatori estremi, tipo
Bertinotti, che chiedevano il 'cessate il fuoco'
due giorni fa con gli americani in aeroporto, nessun
audace pensava che l'Iraq potesse battere l'America.

Quindi nessuna sorpresa reale per i mercati.

2 La situazione economica americana ed Occidentale
(Nord America, Europa e Giappone) e' di sostanziale
double dip recession; come ho scritto tante volte
NON e' una recessione ciclica, e' una crisi strutturale.

Quindi non si risolve con i carrarmati e le bombe.

3 Il problema del Medio Oriente ha motivazioni religiose,
politiche, umane (Palestina), economiche (petrolio),
culturali, sociali, storiche etc etc etc.
Saddam, dovunque sia, era solo un pezzetto del puzzle.

Quindi il conflitto con il mondo arabo continua.

I mercati finanziari, Wall Street in cima, hanno una
grande sicura qualita': non mentono a loro stessi.
Possono farlo a breve termine: per euforia, calcolo,
confusione, scarsa visione strategica.

Ma poi la dura realta' dei numeri fa sempre il suo corso.






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