di Francesco Carlà

Saddam fumava il sigaro e le sigarette

dell' 11/04/2003
di Francesco Carlà

La mia newslettera sulla crisi delle sigarette
vi ha fatto venire una gran voglia di scrivere.

La mia mailbox f.carla@finanzaworld.it
si e' riempita di vostre lettere, quasi tutte
dello stesso tenore:

'Tutti sanno che il fumo fa male e quindi non
capiamo perche' la Philip Morris dovrebbe pagare
enormi risarcimenti danni a gente che si suicida
volontariamente e coscientemente'.

I motivi sono parecchi e quasi tutti retrodatati.

-Pietro Coletta
Ciao,
Sono un assiduo lettore della tua newsletter
e ho letto un tuo libro, ma sono pochissimo skillato
sull'economia mondiale e tante altre belle cose,
pero' il modo in cui le spieghi tu e' davvero grandioso,
quindi mi piace.

Senza farti perdere altro tempo in smancerie :-)
volevo farti una domanda relativa alla newsletter:

www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=705&a=1

Ma secondo te tutte le case produttrici di sigarette
sono destinate al fallimento e nessuno potra' piu'
acquistare sigarette?

Io non ce li vedo milioni di fumatori che un giorno
dicono: oh, toh, non ci sono piu' sigarette...

Che si fa si smette???

Io ho smesso da sei mesi, e i primi tempi ti assicuro
sono davvero duri, sei proprio intoccabile...
Immaginati il traffico del lunedi' mattina a Milano,
tutta gente nervosa e sclerata come sempre che in piu'
non puo' fumare perche' e' costretta a smettere...

Vedo gia' i morti ;-)

A parte gli scherzi, io potrei vedere bene la fine del panino...
basta sostituirlo con un panino molto piu' sano, o con
la piadina o con un pasto...

Insomma per quello no problem, qui in Italia tra i giovani
non e' poi proprio cosi' amato, e' comodo, e' veloce,
e' ottimo il sabato notte quando tutto e' chiuso, ma quando
si ha l'alternativa la si prende al volo.

Ma le sigarette sono un amore, non puoi sostituirle cosi'
con una cicca (fra poco faranno causa anche a quelle perche'
promettono denti piu' forti, piu' bianchi, piu', piu', piu'...),
e' dura, ed e' una scelta personale che non puo' essere imposta,
altrimenti immagino gia' gli spacciatori che insieme ad
hashish e marjuana iniziano a vendere sigarette, e a quel
punto altro che piu' di 3 Euro a pacchetto, i prezzi
lieviterebbero.

Questo e' solo il mio umile pensiero, il pensiero di
un ex fumatore che pensa ancora molto da fumatore e che
capisce poco di economia, quindi illuminami ;-)

-Carla'
Non so se le fabbriche di sigarette falliranno, non credo.

Ma sono loro stesse a dichiarare che se le cause e
i risarcimenti americani vanno a buon fine, si troveranno
a malpartito.

E la loro quotazione in borsa riflette questa situazione.

Quanto alle vostre lettere sui volontari del suicidio
e quindi sulla stranezza dell'affibbiare le colpe (e i danni)
alle fabbriche di sigarette, le cause si riferiscono ai
comportamenti passati dei giganti del tabacco.

Quando fumare era di moda.

In particolare, per la faccenda delle sigarette
'lights', gli stati americani e anche i privati,
contestano alle fabbriche di sigarette di aver ingannato
per molti anni i fumatori, facendo passare per 'leggere'
e quindi meno dannose per la salute di quelle normali,
le sigarette con la scritta light, extralight, ultralight etc.

Nel frattempo, magari Saddam ha smesso di fumare...






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