
Sulle ali di Wind
di Francesco Carlà
Come sapete Enel si e' ripresa il 100% di Wind.
Oddio, diciamo che ha dovuto riprenderselo visto
che il socio venditore, France Telecom, aveva gia'
un sacco di guai a casa sua senza doverseli andare
a cercare pure in Italia.
Anche Wind a guai non scherzava.
Terzo gestore di cellulari italiano, non era mai
riuscito a decollare sul serio per parecchi motivi
tra cui quelli che vado ad elencare. I primi 3 seri
l'ultimo, ovviamente, faceto:
1 La sciagurata acquisizione da Vodafone di Infostrada,
pagata in soldi veri (e non azioni come facevano tutti
a quei tempi) una cifra da mille bolle blu da Tato'
e Testa, e passata nel dimenticatoio troppo presto,
considerato che ha messo piombo nelle ali di Wind;
E pallettoni in quelle degli azionisti Enel. Mezza Italia.
2 La presenza sul territorio italiano di due gestori
fortissimi e difficili da attaccare, come Tim e
Omnitel Vodafone, questo ultimo rafforzato anche dai
soldi di Enel, vedi punto 1;
3 La mancata Ipo, dovuta si' al crollo dei mercati del 2000,
ma anche alle difficolta' di valutazione e ai problemi
strutturali accumulati e descritti nei punti 1 e 2.
4 La terrificante voce maschile che avvisa della
non raggiungibilita' del cliente appena chiamato. Smile.
Solo la portabilita' del numero aveva aperto qualche spiraglio.
Ma adesso le cose sembra possano cambiare. E in meglio.
Giunge notizia che Wind si starebbe per accordare con
il gigante nipponico Ntt-Docomo, l'unico che sia finora
riuscito ad affermare la largabanda sui cellulari (30 milioni
di clienti in Giappone) e il piu' esperto al mondo in
fatto di Internet-in-piedi, grazie al sistema I-Mode.
Internet-in-piedi e' l'unico modo per vendere tanti celluloNet.
Mercoledi' 25 giugno Wind e Docomo dovrebbero annunciare
l'accordo che comprenderebbe l'esclusiva dell'I-Mode per
l'Italia e addirittura una partecipazione nel capitale di Wind,
adesso tutto in mano ad Enel in attesa della sospiratissima Ipo.
Vedremo se tutto cio' accadra' sul serio e in che modo.
Ma intanto la mossa di Enel e del top management di Wind
mi sembra sensata e potrebbe fruttare un vantaggio
competitivo non piccolo rispetto ai due Vincitori italiani,
Tim e Vodafone. Chi legge bene i numeri di Nokia e degli
altri grandi produttori di cellulari, sa che non possono
essere le foto e gli MMS a far vendere sul serio i celluloNet
da 500 euro al pezzo, ne' a far decollare i costosi collegamenti
all'Umts di '3' e degli altri futuri gestori.
Solo un vero e funzionale accesso' all'Internet-in-piedi puo'.
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