Cameriere il menu!

Il fatto e' che i cinesi non mangiano i panini.

Vi ricordate le mie newslettere sulla crisi
dell'hamburger? Era la fine del 2002 e McDonald's
(ma anche Burger King e Wendy...) se la passava
assai male. Nelle decine di migliaia di 'ristoranti'
della catena si mangiava pesante, si venive serviti
peggio, le vendite calavano e le cause per obesita'
crescevano.

E il BigMac era nel mirino dei NoGlobal.

(La crisi del panino: 29 nov. 2002)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=656&a=1

(Fast food o slow food: 6 dic. 2002)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=659&a=1

Alla fine dell'anno il prezzo delle azioni MCD, trattate
al Nyse, e' di 18$ al pezzo. A marzo erano scivolate a 14.
Una vera discesa libera per una delle icone del modello Usa,
tanto che il disastro provoca le dimissioni del leggendario
boss dell'azienda e l'arrivo del nuovo Ceo (Cantalupo)
che annuncia vendetta e promette battaglia.

McDonald's non vuole arrendersi.

Certo il compito e' durissimo e la guerra e' su molti fronti:
1 Ritornare subito in attivo dopo le prime perdite della storia;
2 Ridare smalto all'immagine disastrata del re dei cheeseburger;
3 Difendersi da concorrenti alla frutta che lottano sul prezzo.
4 Evitare cause e problemi legati all'obesita'...
Una lista delle ordinazioni assai impegnativa.

E da mettere in tavola subito.

I risultati si vedono immediatamente e gia' nel trimestre
successivo al primo in rosso McDonald's torna a galla.
Il merito e' quasi tutto di interventi decisi sulle
spese, ma intanto Cantalupo annuncia di aver capito
che ci vuole la rivoluzione del menu.

Largo alle insalate e alla roba che non fa male.

E nel frattempo azione decisa su tutti i punti vendita.
Tenete conto che stiamo parlando di una 'trattoria
di famiglia' con 413.000 dipendenti in 119 nazioni e
un fatturato annuale sui 16 miliardi di dollari.

Non esattamente facile cambiare aria ai locali.

Ma, per loro fortuna, il grosso dei coperti (80%
dei 'ristoranti' e 75% dei conti) lo fanno in 9 Paesi:
Usa, Uk, Francia, Germania, Canada , Brasile, Giappone,
Australia e Cina.

Noterete due cose: 1 Niente Italia; 2 La Cina e' ultima.

Mentre stanno per uscire i risultati del trimestre,
McDonald's sembra aver capito la lezione:
meno pollo fritto e hamburgers che colano salse,
piu' pasti legati alle tradizioni culturali del luogo
e preparati in modo da fare meno male possibile.

E locali meno fast e piu' amichevoli e rassicuranti.

Vedremo se sara' una lezione duratura e se sara'
seguita da tutti gli altri che credevano possibile
trasformare il mondo in un gigantesco villaggio
globale dove siamo tutti uguali e mangiamo tutti
le stesse cose.

I cinesi e gli italiani hanno detto di no.

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