di Francesco Carlà

FTTP: nell'ottica delle fibre

dell' 8/09/2003
di Francesco Carlà

Ecco un altro settore che si scaldera' presto.

Dopo anni di attesa credo che stia sul serio arrivando
il momento delle fibre ottiche e della vera Largabanda.
E ne vedremo probabilmente nei prossimi mesi le conseguenze
anche a Wall Street con l'arrivo dell'FTTP.
Due cambiamenti sono vitali per il Simulmondo:

Il Senzafilo (wireless) e il Senzattesa (broadband).

E se il primo e' legato alle paturnie dei grandi
operatori della telefonia mobile (pensate al disastro
che sono riusciti a combinare con l'UMTS), e alle
loro lotte per il potere con i muscolari dell'
hardware (Nokia in primis) e del software (Gates),
le fibre ottiche hanno un gruppo giusto che spinge:

Le Baby Bells della telecomunicazione americana.

Cioe' le societa' telefoniche uscite meglio dalla
deregulation degli anni 80 e 90, ricche di cash
flow e di voglia di allargare il network e potenziarlo.
La voglia numero 1 e' quella di farci passare sopra
il video e l'audio, i pilastri del nuovo Simulmondo.
Per farlo useranno l'FTTP, fiber to the primesis.

E hanno tutta l'intenzione di cominciare nel 2004.

Questo significa ordini e committenze per alcuni
produttori trascurati negli ultimi anni, gente che
ha la tecnologia migliore per mettere assieme i
pezzi che servono al broadband fase seconda.
Vi risparmio la parte troppo tecnica, ma stiamo
parlando di una velocita' fino a 1000 volte
maggiore di quella dell'adsl di Alice e simili.

Quella che ci vuole per trasformare davvero Internet.

Alla base di questi cambiamenti potrebbero esserci
i prodotti e i Premium di una serie di aziende
volate a prezzi incredibili negli anni delle bolle
blu e poi piombate come stelle cadenti nell'inferno
del 2000/2002. Aziende tipo Avanex (nasd-avnx)
e JDS Uniphase (nasd-jdsu), strategici produttori
di componenti ottici per i network FTTP.

Non sono i soli, ma sono quelli messi meglio.

Altri tipo Finasar (nasd-fnsr), Tellium (nasd-telm),
Optical Communication (nasd-ocpi), e Corning (nasd-glw)
mi lasciano piu' perplesso per ragioni diverse:
alcuni non ha i rapporti decisivi con i giganti
del settore tipo Alcatel, mentre altri, tipo Corning,
hanno fatto tutte le mosse sbagliate possibili
negli anni scorsi, incluso l'acquisto a prezzi folli della
divisione ottica della Pirelli che ha arricchito Tronchetti
e finanziato in buona parte l'operazione Telecom Italia.

Interessanti, ma piu' rischiose insomma.

Dimenticavo: la Avanex e' stata fondata ed e' diretta
da un italiano, Walter Alessandrini, che proviene proprio
dalla divisione cavi della Pirelli NordAmerica, mentre
il capo delle tecnologie (CTO come dicono in Usa)
e' Giovanni Barbarossa, ex project manager della Agilent.
Mentre un co-fondatore, Jiang, e un altro manager chiave,
Mao, sono di evidente origine e formazione cinese.
Un altro asse italo-cinese come per la gastronomia?

Se son rose ottiche faranno fiorire il Simulmondo.

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