di Francesco Carlà

Il Simulmondo all'italiana

del 26/11/2003
di Francesco Carlà

Non conosco lettori piu' attenti di voi.

Nella newslettera settimanale di mercoledi'
scorso, ho scritto che la Finlandia non era
nell'UE, lapsus nordico con la Norvegia.

Me lo avete fatto notare, simpaticamente, in 131!

Uno di questi e' Sir. Matthew Allen, fwiano
inglese che scrive benissimo in italiano
e che vuole intervenire sul tema 'Simulmondo
europeo e italiano vs. Simulmondo americano'.

Gli lascio la parola.

-Matthew Allen
Caro Prof. Carla',
Sono un suo lettore piu' unico che raro: inglese,
cresciuto e vissuto in Italia, e ora negli Stati
Uniti per lavoro da oltre un anno.

La leggo con piacere da un paio d'anni ormai,
e apprezzo moltissimo la sua precisione e intuizione
riguardo all'andamento dei mercati, riguardo
all'impatto socio-economico del Simulmondo.

In effetti lavoro per una azienda finlandese, che figura
spesso nelle sue newslettere: si' proprio la Regina
del Cellulare.

Penso che la cultura (e la lingua) sono aspetti
estremamenti significativi nel processo di globalizzazione.

Sono IL motivo principale per cui certi modi di fare
business funzionano a meraviglia in alcune nazioni,
ma sono veri e propri disastri commerciali in altri,
quando viene 'esportato' il modello senza 'localizzarlo'
o senza una valutazione attenta dell'interazione tra
modello di business, cultura e lingua.

E colgo l'occasione per farle una domanda: pensa davvero
che il Simulmondo decollera' in Italia?

Tra le molteplici ragioni del successo dell'e-commerce
negli Usa ci sono:

1. le economie di scala.
Gli USA sono un enorme mercato di 370 milioni di consumatori,
uniti da una stessa lingua, e con molti piu' soldi da spendere
che nella vecchia Europa, grazie (soprattutto) a tasse e
contributi molto inferiori: lo 'spendable income' (stipendio
al netto di tasse, contributi e mutuo/affitto) e' circa 4-5
volte superiore negli Usa che in Europa (eccezion fatta per
la Gran Bretagna), e dunque ci sono molti piu' soldi a
disposizione per comprare di tutto. Il che poi costa anche
(relativamente allo stipendio) molto meno che in Europa.

2. il sistema legale
Negli Usa (e anche in Gran Bretagna e molti paesi del
Nord Europa) le leggi sono relativamente poche, e sono fatte
rispettare. C'e' un sistema di recupero crediti relativamente
efficiente, insomma se un consumer e' 'bidonato' ha
parecchie chance di recuperare i soldi che gli sono
stati sottratti illegalmente.

L'Italia non ha ne':

1. le economie di scala: 'solo' 56 milioni di Italiani,
che non parlano (per lo piu') inglese, e con una
penetrazione di PC e Internet relativemente bassa (34%
- per lo piu' uso aziendale). Un sito e-commerce in Italiano?
C'e' un business-case che tiene? I costi di spedizione?
Le poste sono inaffidabili, i corrieri privati sono cari.

2. le garanzie di legalita'. Se ti 'fanno un bidone' in Italia,
quei soldi sono perduti. Non li si recupera piu'.
A meno che non sono cosi' tanti, e non si hanno sufficienti
'leve' da far procedere l'investigazione e il processo.

E dopo la condanna? Mica ti danno indietro i soldi.

Per cui la 'fiducia' di persone 'non note' - sia che si
tratti di acquistare che di vendere - e' piuttosto bassa.

Di 'furbi' in Italia ce ne sono fin troppi. E la maggior
parte restano impuniti. Ma anche quando vengono puniti,
il povero consumatore non viene risarcito. Ripeto allora
la domanda centrale:

E' possibile che il Simulmondo decolli davvero in Italia?

-Carla'
Facciamo cosi': invece di rispondere subito io,
apriamo il dibattito alle e-lettere degli
altri Fwiani: dite la vostra sulla situazione
del Simulmondo italiano a f.carla@finanzaworld.it

La prossima settimana commenteremo insieme.

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