di Francesco Carlà

Diversi nel Simulmondo

del 3/12/2003
di Francesco Carlà

Come sapete qui non si parla piu' di borsa.

Questa mia newslettera e' diventata settimanale
e si occupa di scenari, idee, tecnologie, comunicazione
e innovazione.

Insomma del Simulmondo e affini.

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Mercoledi' scorso mi ha scritto Matthew Allen.
La sua lettera, molto precisa e caustica,
e che potete leggere cliccando qui,
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=775&a=1
sottolineava alcuni vizi italiani che, secondo
lui, ostacolano e, se non risolti ostacoleranno
anche in futuro, lo sviluppo del nostro Simulmondo.

Matthew Allen ha scatenato i Fwiani a f.carla@finanzaworld.it

Un fiume di interventi che continua.
Sono spesso talmente interessanti, che ho
deciso di pubblicarne molti a questo link:

www.finanzaworld.it/news.asp

Come potete vedere, ci sono e-lettere pro Allen
e e-lettere contro. Ma tutte sono molto costruttive,
attente a cercare di capire perche' il Simulmondo
Usa (e anche quello cinese, coreano, giapponese,
inglese ...) decolla e quello italiano no.

Un'idea chiara del perche' ce l'ha questo mio lettore.

-Massimo Favuzza
Caro Prof. Carla',

Condivido il pensiero del sig. Matthew Allen solo in parte.

Credo che sia vero che i business funzionino solo in
alcuni Paesi e che i 'trapianti' di meccanismi economici
da una nazione all'altra risultino essere impossibili.

Si provi, ad esempio, ad immaginare l'applicazione
integrale in Europa del sistema di produzione giapponese
(la lean production), oppure l'introduzione negli
Stati Uniti del sistema produttivo tipicamente italiano,
caratterizzato dal particolare ed unico fenomeno dei
'distretti industriali'.

Sarebbero semplicemente un fallimento, perche'
troppe sarebbero le differenze culturali fra un Paese
ed un altro. Cio' non sarebbe pero' sufficiente per
poter dire che un Paese e' meglio di un altro perche'
quella tal cosa li' funziona e nell'altro Paese no.

Essi sarebbero semplicemente diversi.

Ed e' per questo che, forse il Simulmondo in Italia
non funzionera' mai come negli Usa, o come molti pensavano
che funzionasse.

Certo, gli Usa sono piu' grandi e possono fare economie
di scala, ed il postale potra' funzionare meglio
rispetto a quello italiano, e magari potra' esserci anche
una 'maggiore certezza del diritto'.

Ma ne siamo veramente sicuri?

Siamo sicuri che nel Paese in cui e' scoppiato il caso Enron
(pur con tutte le garanzie e le tutele che c'erano, e che
tutti consideravano validissime), il povero 'incauto'
acquirente su un sito Internet (quest'ultimo domiciliato

'fisicamente' magari a migliaia di Km negli stessi Usa o
chissa' dove nel mondo), che spende 100 - 200 dollari
abbia la reale possibilità di rientrarne in possesso
grazie alla 'efficientissima' macchina della giustizia Usa?

O forse la verita' e' un'altra?

Non e' che li' il Simulmondo funziona molto meglio che
in Italia semplicemente perche' gli americani sono diversi dagli

italiani, hanno un'altra formazione,
un'altra cultura, altre abitudini, altri modi di vivere,
altre priorita', un altro ambiente di vita?

Ma perche' l'Italia, rispetto agli altri Paesi in Europa,
ha il maggior numero di cellulari, ma contemporaneamente
anche una piu' limitata diffusione di computer e di Internet?

Forse perche' la gente non ha le competenze per
usarli? Non direi proprio. Perche' non sa l'inglese?
Neanche, in quanto di siti in italiano ce ne sono
a decine di migliaia.

Forse perche' non e' sufficientemente interessata,
usa il pc ed Internet prevalentemente per lavoro,
non quando e' a casa per fare shopping nella rete.

Per un italiano non e' la stessa cosa comprare
un oggetto su Internet piuttosto che in un negozio
al centro della sua citta'.

Con Internet l'italiano perde il piacere di guardare
e di toccare il prodotto, di parlare, di discutere con
il negoziante, di passeggiare per il centro e vedere
le vetrine e, dopo gli acquisti, di fermarsi a bere
l'aperitivo con gli amici o la propria famiglia.

Tutto questo l'americano non sente l'esigenza di farlo.

Al massimo si dirige verso uno degli infiniti centri
commerciali (rigorosamente coperti, caldi d'inverno
e freschi d'estate), e fa acquisti magari mangiando
un hamburger.

Ecco che allora, a questo punto, forse e' ancora piu'
comodo stare in casa a fare shopping su Internet bevendo
una birra.

Ed e' per questo che forse gli americani riescono
a fare business anche con le 'Funeral Home' (ovvero
di fatto dei piccoli 'alberghi' dotati di bar,
salotto, musica e quant'altro dove i parenti possono
dare l'ultimo saluto ai propri cari).

Secondo lei, caro Prof, potrebbero funzionare in Italia?

Io direi di no. Cosi' come non puo' che funzionare
diversamente il Simulmondo. E non per colpa delle poste
o dell'inglese.

Semplicemente perche' siamo due popoli profondamente
diversi, anche se sicuramente amici.

-Carla'
Chi ha ragione: Matthew Allen o Massimo Favuzza?

Il Simulmondo italiano non decolla per colpa
delle poste, dell'inglese e del poco Internet Seduti,
o semplicemente perche' cosi' com'e' non interessa
abbastanza gli italiani e molti europei?

Io, su questo, una idea mia ce l'ho, ma il dibattito
si sta facendo talmente interessante che preferisco,
almeno per ora, tenermela e aspettare i vostri pareri a:

f.carla@finanzaworld.it

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