di Francesco Carlà

Affari nostri: Considerazioni italiane

del 5/03/2005
di Francesco Carlà

Cari Fwiani,

Sospendo il mio diario di In Borsa con Carla'
per una settimana perche' voglio usare questo
spazio per fare alcune considerazioni nazionali.

Eccole velocemente.

La prima: il Paese invecchia.
La seconda: gli imprenditori anche.
La terza: cosa manca all'Italia?

Che c'entrano le prime due, scontate,
considerazioni, con la domanda chiave?

Risposta: all'Italia mancano i giovani.

'Cosi' adesso le considerazioni scontate
sono diventate tre', penserete. Abbiate
pazienza, ricomincio.

1 Il Paese invecchia;
2 Gli imprenditori pure;
3 All'Italia mancano i giovani.

Leggendo velocemente i titoli dei giornali
delle ultime settimane, ho scovato alcune
storie davvero istruttive, nel loro genere.

La prima:

La guerra dei Romiti: ultra ottantenne lui,
quasi sessantenni i pargoletti. Sottotitoli:
lotta per la sopravvivenza di un gruppo che
non ne ha imbroccata una dall'epoca della
qualita' totale nella Fiat anni ottanta,
passando per Valentino, la Fila e Impregilo.

La seconda:

La Fiat presenta la Nuova Croma: 'Nuova' e
'Croma' ha tutta l'aria di un ossimoro torinese.
Leggendo la notizia della presenza della
riedizione dell'auto dell'Avvocato (sic)
alla mostra di Ginevra, ho avuto la sensazione
di un deja vu. Altro che opzione put.

La terza:

Solo un italiano su due usa un pc: per forza,
un italiano su due un computer non sa neppure
come si accenda e si fa scaricare le email
dalla segretaria. Scaricare, stampare e
magari anche leggere ad alta voce. In compenso
piu' del 100% ha un cellulare. Ma non sa mandare
un sms di 160 caratteri nemmeno col manuale.

Il problema e' che sono questi qui a comandare.

E non sanno che pesci pigliare. Fingono di farsi
un sacco di domande sulle cose che non vanno
nell'economia italiana (che somiglia sempre piu'
alla Fiat: valeva il 5% delle esportazioni
mondiali qualche anno fa, adesso non arriva al 3)
e si danno anche le risposte. Purtroppo.

Ma cos'e' che non va davvero in Italia?

Dopo lunga meditazione sono arrivato ad una
conclusione: non vanno soprattutto due cose:

Si contrasta fortissimamente il nuovo e si
vuole continuare a finanziare il vecchio.

Vedi le storie di cui sopra e troppe altre.

Volete un esempio tra i mille che potrei fare?
Prendete un settore che conosciamo bene e su
cui ho fatto degli ottimi investimenti
nel mio portafoglio su In Borsa con Carla'
( www.finanzaworld.it/NLPremium.asp ):
i videogiochi.

Usa e Giappone controllano il mercato globale:

Quattro leader americani hanno una capitalizzazione
a Wall Street che supera i 30 miliardi di dollari.
I giapponesi seguono a ruota con due giganti
come Sony e Nintendo e si contendono un mercato
che nel 2004 ha superato i 100 miliardi in verdoni.

Ma ci sono anche francesi, inglesi e tedeschi.

Perfino i governi cinese e coreano stanno investendo
centinaia di milioni di dollari per sviluppare
games on line e videogiochi per i cellulari,
tutta roba che offre margini enormi di profitto
e protezione da piraterie e contraffazioni.

E hanno gia' aziende quotate a Wall Street che
capitalizzano miliardi in dollari.

Provate a parlarne ad un banchiere italiano.

Non vi ricevera', e' troppo impegnato a cercare
denaro per imprese che non hanno mai fatto una
lira (e ovviamente nemmeno un euro) di profitto,
e a blindare patti di sindacato per proteggere
lobbies e corporazioni.

E naturalmente non vale solo per i videogiochi.

Guardatevi in giro e notate dove investono i soldi
i nostri imprenditori di maggior successo degli
ultimi anni, i Benetton, Del Vecchio, Tronchetti
Provera etc etc etc:

Nel monopolio. Tariffe in crescita e concorrenza zero.

Ma ricordate la terza storiella di cui sopra,
quella del cinquanta per cento degli italiani
che non sa accendere un computer? Guardiamo il
bicchiere mezzo pieno:

Un italiano su due il computer lo accende eccome.

Allora che aspettiamo a metterci insieme pure noi
e a farli smettere di finanziarsi tra di loro,
oltretutto con i soldi che vengono quasi sempre
dai nostri portafogli?

Buon fine settimana, Vs. Francesco Carla'.




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