di Francesco Carlà

Affari Nostri: La quotazione delle quotabili

del 27/06/2005
di Francesco Carlà

Questa settimana parliamo di una cosa cui tengo molto.

Tutti i Fwiani, e non solo loro, sanno che ho sempre
denunciato il fatto che la nostra borsa di Milano
non rappresenta minimamente la realta' del nostro
tessuto economico ed industriale, fatto di miriadi
di piccole e medie imprese, al momento sotto tiro.

Sotto tiro anche per mancanza di capitali e management.

La nostra borsa ha continuato a bruciare miliardi
in euro assistendo, per cosi' dire, le 'esigenze'
finanziarie di giganti in crisi perpetua, tipo Fiat
oppure Alitalia tanto per non fare due nomi noti,
quindi a continuare a dare i soldi a chi ce li ha gia'
o almeno a chi ce li aveva gia' e li ha sperperati.

Ma perche' la borsa italiana ha sposato questa linea?

La domanda, secondo me, aveva una risposta facile:
perche' la borsa e' posseduta da banche e seguiva
le direzioni indicate dalle grandi aziende e dai
primari istuti di credito del nostro Paese.

Stanno ancora cosi' le cose o ci sono delle novita'?

Una decina di giorni fa ho raccolto una serie di
dichiarazioni del numero uno della nostra borsa,
Massimo Capuano che mi fanno sperare bene
sul futuro del nostro mercato finanziario e potrebbero,
se seguite da fatti interessanti, fare cambiare idea
sulla mia conosciutissima predilezione per Wall Street.
Voi invece cosa ne pensate di tutto cio'?

Buona lettura e scrivetemi sul tema a:

f.carla@finanzaworld.it

-Sabato 4 Giugno 2005
Se venissero quotate immediatamente
le societa' che Borsa Italiana aveva
individuato come quotabili si potrebbe
realizzare una crescita del Pil dello 0,9%.

E' la riflessione provocatoria proposta
alla platea dei Giovani di Confindustria
da Massimo Capuano, ad di Borsa Italiana spa
intervenendo al 35° Convegno di Santa
Margherita Ligure.

Illustrando il potenziale di crescita del
fatturato delle 1.188 imprese quotabili,
Capuano spiega che i 207 miliardi di euro di
fatturato delle imprese individuate nel 2000
come quotabili crescerebbero del 20% a 249 miliardi
con la quotazione.

Questo 'sarebbe in grado di determinare
una crescita del Pil dello 0,9%', si
legge nelle slide illustrate da Capuano.

'Anche nell'ipotesi di una situazione
di rallentamento economico in cui
il fatturato complessivo cresce del 3%
e quello delle neo-quotate del 10% l'impatto
sulla crescita del Pil sarebbe dello 0,5%',
e' scritto nella presentazione di Capuano.


Un messaggio da Francesco Carla':

E' proprio cosi': bisogna cominciare
presto ad investire e va fatto in modo
Intelligente, continuo, indipendente e paziente,
come vi raccontiamo noi di Fw dal 1999 e
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