di Francesco Carlà

Affari nostri: Salotto Buono vs. I Furbetti del quartierino

del 15/08/2005
di Francesco Carlà

Affari nostri: Salotto Buono vs. I Furbetti del quartierino

Una estate finanziaria rovente questa.

Sono al mare, leggo le interviste e le
dichiarazioni, ma anche i commenti e le
intercettazioni, e provo ad intervenire
visto che me lo chiedono in tanti, compresa
Radio Radicale nei giorni scorsi.

Capire non e' facile in mezzo al polverone,
ma una cosa mi sembra assai chiara:

Ci sono due squadre in campo e zero arbitri.

Ma prima di vedere i match, lasciate che io vi porti
un po' negli spogliatoi e sulle tribune d'onore.
E' li che possiamo incontrare altri personaggi di
questo interessante campionato estivo:

I presidenti, gli allenatori e i telecronisti.

Chi c'e' nella squadra del Salotto Buono
a parte i nomi che si leggono nelle liste
dei CDA?

A quanto pare: Rutelli, la sinistra radicale,
Bertinotti in primis, i cattolici
dell'Unione, poi una bella parte della
magistratura e Di Pietro. Piu' 'Repubblica'
che pero' deve tenere conto della posizione
astutamente neutrale di De Benedetti che
infatti voleva Berlusconi in CDB Web Tech.
Sullo sfondo Geronzi e altri banchieri.

Prodi, Fassino e D'Alema sono molto piu' defilati.

E i Furbetti del quartierino su chi possono
contare? Sembra sempre piu' chiaro che con loro
ci siano alcuni media e amici del Premier, i fedeli
di Fazio in Bankitalia e altrove, e un bel po'
di politica italiana, soprattutto del centrodestra,
con in bella vista, e puo' sembrare curioso visto
che si tratta di una squadra dove giocano tanti
romani, quelli della Lega che pero' contano
su Gnutti di Brescia e Fiorani di Lodi.

Su tutto, assordante, il silenzio di Ciampi.

Ma torniamo in campo e vediamo a che punto sono
le partite e se c'e' stato il fischio d'inizio.

Da una parte c'e' un vecchio team, una specie di
Juventus della finanza e dell'industria italiana,
composto da quelli che comandano e fanno gol da
molto tempo, con un po' di giocatori ormai fuori
per limiti di eta' e di soldi, tipo i Romiti.

Nome della squadra: Salotto Buono.

La formazione, ripeto, e' nei CDA di Mediobanca
e in quello di Rcs/Corriere della Sera.

E' una squadra che ha vinto tanto, con poco sangue
nuovo da offrire (Della Valle e Montezemolo, dopo
tanti anni di panchina, sono le punte piu' vivaci),
e non tantissimi soldi da spendere, dopo le dure
trasfusioni che hanno dovuto sopportare tra Fiat e Cina.

Con questi gioca anche Tronchetti-Provera.

Nell'altra squadra c'e' gente assai meno blasonata,
forse un team come poteva essere la Lazio
di qualche anno fa: giocatori che hanno soldi,
possibilita' di farsene prestare tanti dalle banche
e molta voglia di guadagnarne altri.

Ci sono immobiliaristi e finanzieri assai dotati, per
pregresse operazioni ben riuscite e plusvalenti: Gnutti,
Ricucci etc. Nome del team: Furbetti del quartierino.

La cosa divertente e' che i primi non vogliono giocare.

Se avete letto le interviste di questi giorni di
Della Valle e Montezemolo, le due punte avanzate
di Salotto Buono rifiutano sdegnosamente il confronto
con i Furbetti del quartierino. Come se la Juve
non ne volesse sapere di entrare in campo con quelli
del Borgorosso football club di Alberto Sordi.

Si parlano solo attraverso i giornali e i magistrati:

'Magliari' - spara Della Valle - 'Speculatori' -
gli fa eco Montezemolo. E poi all'unisono o quasi:
'Noi con questa gente che non produce nulla e
non si sa da dove viene, non giochiamo'.

Molto probabilmente non vogliono giocare perche'
temono che la squadra non sia in grado di reggere
l'urto di un'Opa e possa sfaldarsi e perdere.

Il problema e' che invece giocare gli tocca.

E sapete perche' gli tocca? Perche' le partite
riguardano societa' quotate e tutti possono
comprare azioni di queste aziende, che oltretutto
sono fragili e mal protette per moltissime ragioni.

Ovviamente c'e' da vedere se i Furbetti del
Quartierino scenderanno in campo oppure no
e se ci saranno anche stranieri nelle formazioni,
come si e' detto spesso in questi giorni.
Intanto i match da giocare sono almeno quattro:

BNL, Antonveneta, RCS/Corriere della Sera e Mediobanca.

Quello che conta e' che le partite, se ci saranno,
si giochino soprattutto in borsa e tutti possano
prendervi parte comprando le azioni.

E' solo li' che devono essere giocati questi match,
con gli arbitri in campo che fischiano i falli e le
irregolarita' e passano i referti a chi deve giudicare
se il gioco e' stato corretto oppure no.

Senza guardare al colore della maglia delle squadre.


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