di Francesco Carlà

Affari nostri: Il secondo comandamento

del 28/11/2005
di Francesco Carlà

Cari Fwiani,

Scrivevo la newslettera che segue piu' di 3 anni fa.

Si era ancora in piena burrasca successiva all'
esplosione delle mille bolle blu.

Come succede sempre in casi come questi,
le 'macerie finanziarie' andavano rimosse e
i responsabili dei crolli individuati e puniti.

E questo sia in America che in Italia e ovunque.

L'intreccio malsano era facilmente visibile:
analisti e giornalisti prezzolati tenevano
bordone a banchieri senza scrupoli, a revisori
che non rivedevano un bel niente, per ingrassare
manager avidi come Caligola ed Enrico VIII.

Situazioni simili a New York come a Roma, Parma e a Milano.

Ma a guardare oggi, piu' di tre anni dopo, la situazione
sembra molto diversa, a Wall Street e nella finanza italiana:

A New York hanno introdotto tutele ancora maggiori
per i risparmiatori e gli investitori, e da quel momento
non ci sono piu' stati casi di malafinanza.

In Italia il decreto sul risparmio giace in parlamento
e abbiamo avuto vicende come quelle dei Furbetti
del quartierino che hanno riempito le pagine dei giornali.

Piu' che mai, fidatevi solo di chi e' indipendente. Buona lettura.

IL SECONDO COMANDAMENTO

Ricordate i 15 comandamenti della Finanza Democratica?

Erano elencati in una newslettera del 22 ottobre 1999,
in piena euforia da Toro scatenato, quando pochi volevano
sentir parlare di cautele e attenzioni.

Non andavano troppo di moda le 'prediche'.

(Per rileggerli cliccate subito qui:)
www.finanzaworld.it/newsletter.asp?IDNL=168&a=1

Le ultime vicende di Wall Street, soprattutto quelle
recentissime di Merrill Lynch, indagata per 10 mesi da
Eliot Spitzer, l'attorney general di New York, mi hanno
fatto venire voglia di andarmeli a rileggere.

Ce n'e' uno particolarmente adatto al caso, il secondo:

'Non credere a tutto quello che leggi;
La maggior parte degli analisti sono
pagati per far vendere azioni...'

Eliot Spitzer ha rovistato in casa Merrill Lynch.

Il risultato e' un avviso al piu' importante broker/
investment bank del mondo, di fornire maggiori
informazioni a proposito dei suoi rapporti con
alcune societa', oggi defunte, che avevano ricevuto
ottimi voti dagli analisti di Merrill Lynch anche
se poi, nelle email che il personale di ML si
scambiava, le stesse societa' venivano descritte
come perdenti e 'such a piece of crap'.

Non esattamente complimenti.

'La maggior parte degli analisti sono
pagati per far vendere azioni...'
In effetti Merrill Lynch, sempre secondo le
risultanze di Spitzer, aveva con queste societa'
affari in corso per 115 milioni di dollari, nel
periodo dicembre 1999/novembre 2000.

E non era certo l'unica a fare cio'.

Situazioni analoghe esistono in tutto il mondo
della revisione conti/consulenza/brokeraggio/investimento.
Il caso Andersen mostra che chi controllava
era anche consulente riccamente retribuito del controllato.

E nessuno riusciva a controllare il controllore.

Ma adesso che succedera'? Enron, Andersen e Merrill
Lynch sono solo l'inizio di una tempesta che si
abbattera' su tutte le istituzioni americane e globali?

Vedremo. A Wall Street sono scettici. In Italia anche.

Alla prossima settimana,
Vs. Francesco Carla'


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