di Francesco Carlà

Affari nostri: La banca e la felicita'

del 16/01/2006
di Francesco Carlà

Carissimi Fwiani,
Con il primo numero del 2005, ho cominciato
la mia collaborazione con Vanity Fair, una
delle riviste di maggior successo negli ultimi
anni in Italia.

Il settimanale, diretto da Carlo Verdelli,
gia' vice-direttore del Corriere della Sera,
ha saputo fare una rivoluzione copernicana
nel mondo delle riviste 'femminili'.

Adesso Vanity Fair lo leggono tutti.

Ogni settimana, nella rubrica che ho titolato
Soldi & Felicita', racconto una storia di
ordinaria infelicita' finanziaria e cerco di
spiegare come tramutarla in gioia dei soldi.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate
e per questo vi faccio leggere qui di seguito,
se non vi e' capitato di farlo in edicola sulla
rivista, il numero due che e' appena uscito.

Parla dei Furbetti e della felicita' in banca. Buona lettura.

-Affari nostri: La banca e la felicita'

Anche in banca si puo' cercare la felicita'?

Avrete sentito che una banca di Lodi
(Banca Popolare Italiana),
tanto per gradire, aggiungeva con zelante regolarita'
ai correntisti una trentina di euro di inesistenti
commissioni, per le 'piccole spese'.

Le piccole spese dei Top Manager, s'intende.

Aggiungi trenta euro oggi, aggiungi trenta euro
domani, al gruppetto dei bancari furbetti di Lodi
erano cresciuti conti correnti ricchissimi.
Mentre, con sospetta proporzionalita',
sparivano i soldi ai clienti.

Ora, questi soldi la nuova dirigenza di Lodi
ha promesso di restituirli. Speriamo.

Ma, per mettere un po' di felicita' nei nostri
conti correnti bancari, e' consigliabile stare
attenti prima, piuttosto che attendere i rimborsi dopo.

E ricordarsi sempre che le banche sono negozi
come tutti gli altri, dei quali fidarsi e' bene
e non fidarsi e' assai meglio.

Non fidarsi, discutere e verificare.

Per legge, la banca deve dare due mesi
di tempo per controllare che l'estratto conto
che vi manda non contenga commissioni
e spese, o interessi, che non dovevate pagare.

State attenti, soprattutto, alle piccole voci
che contengono somme non spiegate e documentate.

Di recente sono andato ad aprire un conto
corrente. Su un foglietto mi ero segnato
le cose di cui dovevo assolutamente ricordarmi:

"1 Pagare un canone all'anno il piu' basso
possibile, cioe' circa 15 euro di cui 3
per l'estratto conto, piu' l'ineliminabile
balzello del bollo statale da 31 euro;

2 Farmi dare interessi attivi corrispondenti ai
soldi che avevo deciso di lasciare nel conto.
Piu' denari ci metti piu' interessi devono darti;

3 Mettermi d'accordo per usare il Bancomat gratis
quando prendo i soldi da altri sportelli e fare
patti chiari anche per la carta di credito.
Le carte di credito a volte sono micidiali e quelle
prepagate possono appiopparti canoni fino a 10
euro al mese come niente fosse.

Poi bisogna che mi ricordi di avere il conto
corrente on line per controllare le operazioni
e seguire bene che non si comportino da furbetti."

Come facevano a Lodi.


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