di Francesco Carlà

Affari nostri: Ci sono cose che l'Italia deve sapere e che Google sa gia'

del 13/03/2006
di Francesco Carlà

Carissimi amici,

Molti Fwiani hanno gia' scritto una e-mail
a premium@finanzaworld.it
per avere informazioni sul mio nuovo
libro digitale Italia-Google.

Uscira' nei prossimi giorni e tutti
potranno ottenerne una copia in Pdf,
il formato preferito dagli ebook
del Simulmondo.

Quello che segue e' uno stralcio dall'
Introduzione che comprende anche una
mia newslettera della fine del Novecento.

Buona lettura.


ITALIA-GOOGLE
di Francesco Carla'

Ci sono cose che l'Italia deve sapere e che Google sa gia'.

Questo libro e' la versione sintetica
di quello che ho capito sul Simulmondo e
sulla mentalita' digitale che chiamo la
Net-titudine, cioe' l'attitudine a
Internet e alle tecniche di produzione
e comunicazione, appunto immateriali
e digitali.

Alcune di queste idee e teorie le ho
gia' esposte in miei precedenti scritti,
soprattutto in Space Invaders del 1991/1996
e in Simulmondo del 2002, ma anche
in molti articoli in Tv e su altri media,
mass e new, fin dall'inizio degli
anni ottanta, e naturalmente su www.finanzaworld.it

Come in questo testo che segue del 1999:



Informazione pubblicitaria

I titoli nei portafogli dei nostri sevizi
premium stanno facendo ottime performances
(dati aggiornati al 10/03/2006):

In Borsa con Carla'
+191% +88% +87% +57% +37% +37% +26%
+21% +20% +3%

InvestitoreIntelligente
+164% +64% +53% +47% +46% +31% +29%
+24% +16% +7% -8% -2% -1% 0

In Borsa in Italia
+48% +26% +22% +21% +18% +15% +13%
+9% +9% +8% +4% +3% +2% -6%

Italia-Google e' il nuovo libro di Francesco Carla'
che contiene molte idee e riflessioni sull'Italia
e la nuova economia digitale.

Fino al 31 marzo 2006 puoi acquistare Italia-Google
a 35 euro anziche' 48:
www.finanzaworld.it/images/Stat/Img/IG-italia_google_istruzioni_web.html

(Oppure puoi abbonarti ai nostri Premium per
uno o due anni:
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e riceverai il libro gratuitamente).

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Lunedì 11 Ottobre 1999

C'è vita su Internet?

Sono sicuro che se chiedessimo ad un panel di
esperti che cosa sia Internet, le risposte
sarebbero abbastanza uniformi e in fondo poco incisive.

Quasi tutti ci darebbero informazioni poco interessanti
spiegandoci come sia nata o come funzioni in senso tecnico.

Non che questo non sia importante, ma non è il vero punto.

Io credo che Internet sia un mondo, anzi, un simulmondo.
Un mondo parellelo, in crescita velocissima, creato all'
interno del nostro vecchio mondo geografico e culturale.

Quello che Gibson chiamò Cyberspace e Lanier Virtual Reality.

Gibson ci arrivò per vie letterarie, Lanier dall'evoluzione
tecnologica dei sogni della freak-generation. Internet ha
realizzato i sogni di tutti e due e anche i miei.

E può fare di meglio.

Per vent'anni mi sono occupato di videogames.
Ho sempre pensato che fossero i pionieri di qualcosa
di grande e davvero nuovo nella storia del genere umano.

Per evitare ricoveri psichiatrici non richiesti non ho
mai calcato troppo la mano nelle previsioni: ma certo
i videogiochi hanno abituato milioni di persone ad
interagire con uno schermo, hanno creato il mercato
e la base di users del Personal Computer prima e della
Rete poi. Ma hanno fatto qualcosa di più importante e
decisivo: hanno spiegato per sempre come deve essere
qualcosa che aspiri ad essere interagito in massa:

Ludico, giocoso, divertente, sfidante.

Insomma Internet è un simulmondo e ha molto a che
fare con i videogames.

E la Finanza on line è una killer application
di Internet perché è un Adult Game.

Per questo da 4 anni mi sono appassionato alla finanza
Internet: è stato facile con il mio background.

Non poteva che finire così. Un passaggio quasi automatico.

Bene, adesso vediamo assieme a che punto è questo
simulmondo chiamato Internet, questa specie di mondo-game
che tutti giochiamo-viviamo in Rete e on line.

Purtroppo l'Italia e l'Europa sono un pò nei guai.

Nel 1492 il mondo era l'Europa occidentale.
Quello che contava culturalmente era in Europa.
L'innovazione era qui.

Poi Colombo scoprì l'America ed espanse geograficamente
il pianeta. Nei 500 anni che sono venuti dopo l'America
ha fatto molta strada. Prima ha cacciato gli inglesi e
si è presa l'indipendenza.

Poi ha cacciato gli schiavisti e ha dato senso alla
sua brillante costituzione democratica.

In seguito ha vinto la seconda guerra mondiale e ha
conquistato culturalmente la West Europa. Infine ha
buttato giù il muro di Berlino e ha messo mano al resto.
Alla fine degli anni sessanta ha provato a
conquistare l'universo, ma sulla Luna non c'era
nulla di interessante.

Per questo, quasi nello stesso momento, con le
tecnologie digitali ha creato un mondo virtuale.
Non stupisce che adesso ci siano soprattutto
americani su Internet. Ma quanti? Su 142 milioni
di abitanti della Rete alla fine del 1998, il 56%
sono made in Usa.

Nel 2003 Internet sarà un simulmondo abitato da
550 milioni di umani.

Il 40% americani (35) e canadesi (5), il 34% europei
occidentali, il 6% giapponesi, 9% Asia-Pacific e
il resto del mondo un altro 11%, di cui 3% America Latina.
Gli italiani oggi sono al 22% posto.

Se il telefono cellulare fosse un mondo saremmo primi.

Ma non lo è. La Rete sì. Forse dovremmo fare qualcosa.
In fretta.



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